Potrebbe rientrare presto la polemica scatenata tra i cittadini a causa dei disservizi postali che toccano la provincia di Caserta da due mesi.
È di ieri la notizia che anche sulla zona di recapito del Matese, il cui Ufficio centrale per lo smistamento è Piedimonte Matese, verranno introdotti nuovi portalettere, seppur il recapito continuerà ad essere effettuato a giorni alterni così come prevede il piano aziendale nazionale Poste 2020.
Sospiro di sollievo per i cittadini, ma anche per i postini sui quali è gravato il peso di coprire – pochi giorni a settimana – vaste aree, con il conseguente accumulo di quintali di posta.
Ecco le novità.
Entro la metà di febbraio giungeranno in area matesina altri 4 portalettere in modo che il servizio di recapito, nei centri maggiori, risulterà più celere. Il servizio aggiuntivo include anche la presenza di due linee plus destinate al lavoro di portalettere nel ruolo di messi notificatori. Rimane lo status dei centro più piccoli,
Le sigle sindacali di categoria rivendicano il merito di una battaglia condotta ininterrottamente a difesa dei cittadini ma soprattutto dei lavoratori vessati anche dall’accusa di non adempiere al loro dovere.
In Alto Casertano sono fioccate le denunce da parte di quei cittadini che avendo ricevuto bollette di energia elettrica, gas o telefono scadute sono stati costretti a pagare more imposte dalle Aziende di servizi. Qualche sindaco ha affiancato la protesta ufficializzando posizioni a favore dei “suoi”, ma l’azione che maggiormente si è mossa dal Matese è stato, nel settembre scorso, il dibattito e la lettera alla direzione regionale di Poste Italiane a firma dei Sindaci della Comunità Montana del Matese (con l’allora Presidente Fabrizio Pepe), e la recente sollecitazione venuta dalla Provincia di Caserta dopo la convocazione dei primi cittadini da parte del Presidente facente funzioni Silvio Lavornia. Entrambe le iniziative sono partite dalla sigla SLC-CGIL che ha monitorato in tutta la provincia l’andamento della disagevole situazione e bussato alle porte della politica affinché vi fosse un’azione collettiva.
Prima che il disagio rientri, bisognerà attendere qualche settimana, considerando che i nuovi portalettere oltre a dover nuovamente imparare a conoscere le zone di recapito, dovranno contemporaneamente smistare gli arretrati che sono rimasti in giacenza.