“Occorre fare ogni sforzo per debellare questo crimine vergognoso e intollerabile”.
È l’appello del Papa contro la tratta, nella Giornata di preghiera e riflessione che si celebra oggi, dedicata quest’anno in particolare a bambini e adolescenti.
“Incoraggio tutti coloro che in vari modi aiutano i minori schiavizzati e abusati a liberarsi da tale oppressione”, le parole pronunciate da Francesco dopo i saluti nelle varie lingue. “Auspico che quanti hanno responsabilità di governo combattano con decisione questa piaga, dando voce ai nostri fratelli più piccoli, umiliati nella loro dignità”, l’appello del Papa, salutato da un fragoroso applauso della folla presente in Aula Paolo VI.
Prima di salutare i fedeli di lingua italiana, Francesco è tornato sul tema della tratta, parlando a braccio: “Torno alla giornata di preghiera e di riflessione che si celebra oggi perché oggi è la festa di santa Giuseppina Bakhita”, ha detto facendo vedere ai fedeli un’immagine della santa. “Questa ragazza – ha proseguito – è stata schiavizzata in Africa, sfruttata, umiliata, ma non ha perso la speranza. Portò avanti la fede e finì per arrivare come migrante in Europa, e lì seguì la chiamata del Signore e si fece suora”.
“Preghiamo per tutti i migranti, i rifugiati, gli sfruttati”, l’invito del Papa. “Vorrei pregare con voi oggi in modo speciale per i nostri fratelli e sorelle rohingya – la richiesta di Francesco – cacciati via dal Myanmar, che vanno da una parte all’altra perché nessuno li vuole. È gente buona, pacifica: sono buoni, sono fratelli e sorelle!
È da anni che soffrono: sono stati torturati, uccisi, semplicemente per portare avanti la loro tradizione, la loro fede musulmana”. Poi l’esortazione a “pregare per loro, per i nostri fratelli rohingya” il Padre Nostro, salutata da un applauso dei fedeli. Infine, la preghiera per Santa Giuseppina Bakhita, per la quale il Papa ha chiesto “un applauso”, immediatamente ricambiato.
Fonte Agensir