La presenza contemplativa, all’interno del Monastero benedettino di Piedimonte Matese, acquista nuova linfa. Tra quelle mura, dove il canto soave delle religiose era andato via via affievolendosi, con l’andare degli anni e con il calo delle vocazioni, da venerdì scorso l’attività religiosa è tornata a vivere, prorompente e febbrile, e proprio in un giorno molto caro all’ordine benedettino: la festa liturgica di Santa Scolastica. In tale occasione, con la celebrazione dei Secondi Vespri della santa, si è svolto anche il rito di accoglienza della nuova Comunità delle Adoratrici Perpetue, da parte del vescovo, Mons. Valentino di Cerbo, dalle benedettine ivi residenti, dai religiosi e dai fedeli provenienti da ogni angolo della città.
I Vespri e l’ingresso. In un’atmosfera quanto mai raccolta, all’interno di una chiesa in cui a regnare era il silenzio, le monache insieme al Vescovo in processione si sono dirette nell’area presbiterale, dove sono state intonate le preghiere, in un lento e suggestivo alternarsi di lodi, intervallate dal canto a cori alterni. Successivamente, il Vescovo ha tenuto una breve meditazione. “Stasera per la nostra Diocesi e per la nostra città è un momento molto importante, con l’ingresso delle prime quattro monache Adoratrici del Santissimo Sacramento, ospitate dall’antica Comunità benedettina che tanto bene ha fatto alla nostra Diocesi ed alla nostra città e che ha tenuto in mano la fiaccola dell’amore, ricordandocelo per secoli. Ora questa fiaccola passa ad altre anime che hanno fatto la stessa scelta dell’Amore. E come Teresa del Bambino Gesù ci dicono ‘Nel cuore della Chiesa io sarò l’Amore’. Basta: è la cosa più importante.” Così ha esordito Mons. Di Cerbo, aggiungendo poi: “Queste nuove sorelle che rilevano il testimone dell’antica Comunità benedettina saranno qui a ricordare, a noi che passiamo, distratti da tante cose, che la cosa più importante è amare. Lo ricorderanno al Vescovo, ai sacerdoti ed ai cristiani. Per questa Comunità parrocchiale in particolare saranno testimoni di un amore grande per Dio, che anche se nasce nel cuore di piccole creature dà senso alla vita e rende grande la vita agli occhi del Signore.” Si è proceduto inoltre alla lettura del messaggio che Papa Francesco ha inviato alle monache, benedicendo la nuova fondazione e ringraziando la Superiora benedettina, Madre Luciana Pifferini, per l’operato svolto a Piedimonte in questi ultimi tre anni. Infine, la Comunità di Ave Gratia Plena nella persona del Vescovo ha offerto a ciascuna delle quattro nuove arrivate un’immagine ritraente il volto dell’Immacolata, qui molto venerata, come segno di benvenuto e di vicinanza nella comune devozione alla Madre celeste. Al termine della cerimonia, nella foresteria del Monastero, si è tenuto un rinfresco, che per i fedeli è stato anche l’occasione per conoscere meglio le monache e la spiritualità che appartiene loro.
Chi sono le Adoratrici Perpetue. Le Adoratrici Perpetue costituiscono un istituto di vita contemplativa, fondato a Roma dalla Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, vissuta tra la seconda metà del Settecento ed il primo ventennio dell’Ottocento: dalla vita profondamente ascetica di questa religiosa, beatificata nell’anno 2008, nasce un Ordine dedito all’esclusiva adorazione del Santissimo Sacramento, che viene compiuta a ritmo ininterrotto (sia di giorno che di notte) e seguendo una regola direttamente ispirata a quella di Sant’Agostino. Anche l’abito delle Adoratrici è molto particolare: formato da tunica bianca, esso è completato da uno scapolare rosso e da un cingolo dello stesso colore, dove sono raffigurati i simboli della Passione di Cristo.