Una nuova fase del Sinodo diocesano di Alife-Caiazzo, quella celebrativa che inizierà il prossimo marzo, dopo il lavoro di approfondimento e confronto emerso nelle assemblee di forania sui documenti che tra qualche mese saranno votati per essere la nuova carta d’identità della Chiesa locale.
Il programma prevede, come per ogni lungo e faticoso cammino, un tempo di sosta e meditazione sulla parola di Dio. Dal 2 al 4 marzo, in Cattedrale ad Alife, si terranno tre giorni di riflessione dal titolo “Una Chiesa tra fatica e speranza. la comunità allo specchio nel vangelo di Matteo“, animati da padre Fabrizio Cristarella Orestano, teologo, della Comunità monastica di Ruviano.
Questo tempo, pensato all’inizio della Quaresima, vuole essere il momento che ricarica, che riaccende la speranza del tempo nuovo che ha inizio con la Pasqua.
Il Sinodo diocesano va in questa direzione: verso la Pasqua della nuova chiesa alifano-caiatina.
Dal Documento preparatorio “E camminava con loro”.
“Resta con noi Signore, perché si fa sera!”. È una supplica, la richiesta dei due discepoli di Emmaus, i quali, sopraggiunta la notte, chiedono al pellegrino di rimanere. L’invocazione dei due uomini va letta in duplice senso: spazio-temporale e psico-teologico. La notte, infatti, incute nell’individuo una paura, sia perché il buio impedisce la visibilità, sia perché, come tramandatoci dalla letteratura di tutti i tempi, acuisce nell’animo umano il sentimento della solitudine.
In questa direzione, il cammino sinodale rappresenta per l’intera Diocesi di Alife-Caiazzo “un evento di grazia”, attraverso cui ogni credente, e quindi ogni comunità, torni “a invocare la presenza”, sempre esistente ma forse dimenticata o “non percepita nell’attualità”.
La certezza che il Signore rimanga al fianco della comunità, nonostante le paure, le difficoltà e le ingiustizie di cui la storia del mondo è piena, infonderà in essa il coraggio di rinnovare la propria fede in Gesù, riflettendo sulla sua Parola e mediante la preghiera.