La richiesta risale allo scorso autunno: la famiglia di Vincenzo D’Allestro, di Piedimonte Matese, si è fatta promotrice dell’idea accolta e sostenuta dal Vescovo Valentino.
Immediata la lettera di Mons. Di Cerbo a Papa Francesco e a distanza di qualche tempo la prima risposta dal Sostituto della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Mons. Angelo Becciu, per manifestare la totale disponibilità del Santo Padre ad incontrare i familiari delle 9 vittime della strage di Dacca consumata in Bangladesh il 2 luglio 2016.
E’ di queste ore la notizia, confermata dal Prefetto della Casa Pontificia S. E. Mons. Georg Gänswein, che un gruppo di 30 persone, accompagnate da Mons. Di Cerbo, mercoledì prossimo potrà incontrare personalmente il Papa, prima che il Santo Padre dia inizio all’Udienza generale.
Un dono, un segno atteso, un momento che consolida la speranza di queste care persone, la cui vita, dopo i terribili fatti della scorsa estate, è cambiata: hanno saputo reinventarsi, ripartire quotidianamente, vivere l’assenza dei loro familiari senza abbassare lo sguardo davanti al dolore. Conosciamo, a Piedimonte Matese, la neonata associazione In viaggio con Vincenzo, voluta dalla famiglia D’Allestro per sostenere, tra gli altri, anche alcuni progetti di solidarietà sociale in Bangladesh: la testimonianza che dalla vita possono rifiorire segni e segnali di vita.
All’udienza privata di mercoledì seguirà la consueta udienza generale in cui alle migliaia di fedeli presenti in Aula Nervi si unirà un gruppo di pellegrini organizzato dall’Arciconfraternita del Carmine di Piedimonte Matese, accompagnati dal parroco di Ave Gratia Plena don Emilio Salvatore e ancora dal vescovo Valentino. Tra di loro anche alcuni disabili ai quali Francesco non mancherà di stringere la mano e dare la sua benedizione.