Si terrà domani, 12 marzo, l’escursione organizzata da Cuore Sannita. L’Associazione culturale, di Piedimonte Matese, al termine di un percorso che l’ha vista presente un po’ in tutto il territorio dell’antico Sannio, concluderà i primi tre mesi di attività per l’anno 2017 ritrovandosi in provincia di Rieti, alla scoperta di una tra quelle che furono le popolazioni più prossime alla realtà sannita, i Sabini.
La trasferta, che inizierà al mattino presto per concludersi nel tardo pomeriggio, avrà come primo approdo il Lucus, luogo consacrato alla dea Feronia e frequentato da Latini e Sabini fin dal VI sec. a.C., la cui area, un tempo completa di foro, botteghe, terme, basilica e templi, è oggi un interessantissimo sito archeologico, meta ambita di turisti e cultori. La visita riguarderà anche la villa appartenuta alla famiglia dei Volusii, risalente alla metà del I secolo a.C. ed abitata sino al IV sec. d.C., fulcro di un vero e proprio sistema di residenze di età imperiale e dimore signorili, di cui permane traccia anche nelle vicine Cottanello, Cantalupo, Torri in Sabina e Casperia. Infine, si prevede una più impegnativa ricognizione nel territorio di Nomentum, antica città sabina della quale sopravvivono resti di mura ed un’area recentemente interessata da operazioni di scavo.
Un primo bilancio delle attività.
Per il Presidente di Cuore Sannita, Giuseppe D’Abbraccio, l’occasione è propizia per fare un primissimo bilancio delle attività svolte nel corso del primo trimestre del 2017. “La visita di domani – così esordisce il Presidente – verrà realizzata in collaborazione con i colleghi dell’associazione Byblos. Tale visita riprende in realtà l’appuntamento dello scorso 22 gennaio, che era stato rimandato, toccando un territorio molto prossimo al nostro – i sanniti provenivano infatti da un ceppo osco-umbro – e chiudendo un trimestre costellato da numerose escursioni”.
D’Abbraccio passa così ad enumerare gli ultimi appuntamenti. “Tra le tante escursioni di questo periodo potremmo citare quella dello scorso 5 febbraio ad esempio, quando abbiamo visitato la zona dove si tenne la famosa battaglia delle Forche caudine, un’esperienza conclusa con al bellissimo Museo di Maddaloni, in cui ci siamo ripromessi di tornare.
Il 18 febbraio invece, nell’ambito di una riunione dell’associazionismo piedimontese, era in programma una escursione sul monte Cila, purtroppo annullata dalla pioggia: ne abbiamo approfittato per dirigerci nel Museo civico, dove al seguito del Dott. Antonio Palmieri e del Dott. Luigi Arrigo, ci siamo avventurati sullo sviluppo dei Sanniti prima e sull’evoluzione della Piedimonte medievale poi”. Ma non è tutto: accanto a tanto fervore, si aggiunge anche l’attività volontaria per mantenere pulita e fruibile tutta l’area prospiciente al Parco archeologico del Cila. “Ogni prima domenica ed ultimo sabato di ogni mese – aggiunge il Presidente – effettuiamo escursioni sulle mura, manutenendo periodicamente il verde circostante. Va detto che, a fronte di questa nostra mobilitazione spontanea, anche la Comunità montana ha risposto, provvedendo l’area con una nuova staccionata e mantenendo integro uno dei sentieri di accesso alle mura”.
In conclusione, D’Abbraccio afferma “Possiamo ritenerci complessivamente soddisfatti: tutto questo ha comportato un aumento di presenze, che si inserisce in piena continuità con il trend iniziato nel 2009-2011, primo triennio di attività; siamo partiti in pochi, mentre ora sono in tanti a seguirci con interesse”.