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Letino. Il suicidio di Giuseppe Orsi, “un uomo mite e ben voluto da tutti”

"Se si avesse più fiducia gli uni negli altri, tragedie come questa non accadrebbero", con queste parole don Domenico Iannotta, parroco di Letino, si rivolge a una chiesa gremita per i funerali di Giuseppe Orsi

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“Se si avesse più fiducia gli uni negli altri tregedie, come questa, forse non accadrebbero mai”. Con queste parole don Domenico Iannotta, parroco di Letino, lancia un messaggio molto forte alla comunità, ritrovatasi nella chiesa di San Giovanni Battista, per i funerali di Giuseppe Orsi, morto suicida domenica scorsa.

Giuseppe, 54 anni, ha deciso di porre fine alla sua vita con un colpo d’arma da fuoco, lasciando nello sconforto non solo i suoi familiari ma l’intero borgo matesino, popolato da appena 700 anime. “A Letino ci si conosce tutti e un avvenimento del genere segna per sempre la vita di ognuno, soprattutto se a rimetterci è una persona mite e ben voluta da chiunque”, così don Domenico durante l’omelia.

L’uomo si era formato per lavorare come Osa nell’ambito sociale C4, occupandosi dell’assistenza agli anziani nel suo paese ma anche a Piedimonte Matese. Era conosciuto da molti Giuseppe, e il gesto estremo da lui compiuto è il degenerare di un malessere portato dentro da tempo, alimentato forse da una situazione familiare problematica.

Il vuoto lasciato da Giuseppe, che a Letino viveva col padre, viene avvertito come incolmabile dagli abitanti di Letino e da chi gli era più vicino, pertanto, a prescindere da ogni ipotesi, rimane il dolore e il rammarico che a volte basterebbe ascoltarsi un po’ di più.

 

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