Conto alla rovescia ad Alife in attesa del Consiglio comunale che in mattinata potrebbe decretare la svolta.
Condizionale d’obbligo, perché la Giunta comunale, promotrice della dichiarazione di dissesto finanziario fa ormai i conti con membri di maggioranza venuti meno e con i dubbi della minoranza già palesati con l’affissione di un manifesto pubblico.
A prendere le distanze dalla proposta di Salvatore Cirioli, sono i membri Rosa Di Lauro che non sarà presente in aula consiliare; e poi Alfonso Santagata e Angelo Giammatteo questi ultimi entrambi protagonisti delle stagioni politiche precedenti, quelle che oggi finiscono sotto accusa e imporrebbero la scelta del dissesto per tentare il risanamento di una fatiscente e disastrosa situazione economica: entrambi diranno no al dissesto.
Consiglio comunale straordinario convocato alle 12.00, ma se i numeri legali non garantiranno l’apertura dell’assise, il confronto pubblico sarà rimandato a domenica delle Palme, alla stessa ora.
Dopo la conferenza stampa di ieri sera in cui il Sindaco ha palesato l’intricata vicenda economica alifana, si alzano voci da più parti, pro e contro il dissesto, e al contempo il timore della popolazione sul “cosa accadrà”, o su “fino a quanto aumenteranno le tasse dei cittadini”.
La dichiarazione di dissesto – atto legale e necessario per gli enti pubblici con un deficit economico oltre misura – imporrà restrizioni come l’aumento delle imposte comunali: non sarà questa la soluzione per le casse del Comune, bensì il controllo serrato sui pagamenti che di fatto dovranno essere versati dalla cittadinanza come atto dovuto di civile partecipazione alla cosa pubblica e non solo come obbligo per sanare il debito.
Di fatti, una delle immoralità oggi sotto accusa, sono le mancate tasse corrisposte dai cittadini e il mancato controllo di queste irregolarità da parte delle amministrazioni di turno. A quanto pare, in città, si è avuto meno paura a commettere illeciti che a risanare gli errori commessi.
La cronaca, che oggi è fatta di numeri, calcoli matematici, si regge sulle relazioni del segretario comunale Antonietta Fortini e del responsabile dell’Area Finanziaria Salvatore Fattore. Ad Alife, nei mesi in cui il sindaco Salvatore Cirioli, ha chiesto le opportune verifiche ai due esperti, si è dovuto partire persino dal normale riordino di scrivanie ed archivi per rinvenire il materiale contabile necessario con l’amaro risultato che accerta l’assenza di un archivio digitale a norma e il conseguente caos “di carte”: sono numerosi i casi di contratti fatti “a voce” senza effettivi impegni di spesa per i quali invece avanza una marea di creditori in crescente aumento.
7 milioni di euro è il deficit accertato, cui si sommano i debiti fuori bilancio, quelli cioè “improvvisati” per troppi anni. Nelle possibilità degli Enti pubblici, l’anticipo di liquidità gestito dalle precedenti amministrazioni per sanare le fuoriuscite incontrollate di cui però mai è stata fatta alcuna rendicontazione allo Stato.
“Immorale, fuorilegge, vergognosa” il severo giudizio di Cirioli sui governi cittadini che a turno hanno frodato la popolazione falsificando bilanci e al contempo le prospettive di benessere dei cittadini.
Il comune di Alife continua a subire pignoramenti a causa “delle tensioni di cassa” come ha definito Fattore nella sua dettagliata relazione, provocate dalle mancate entrate, dai mancati aggiornamenti delle stesse, e dalle prescrizioni che ormai non portano più alcun introito alla macchina amministrativa. Tra poche ore sapremo, quindi, se la maggioranza Cirioli tiene, magari perdendo pezzi, e si procederà col dissesto, peraltro già avviato come si evince dalle relazioni del Segretario e dal Responsabile dell’area finanziaria, oppure prevarrà la scelta contraria, ma non si sa se sostenibile e corretta.
