“Alife deve cambiare e il dissesto finanziario è l’unica strada possibile. Se fosse il contrario, daremmo legittimità ad una situazione di corruzione e precarietà che fino ad ora ha ferito e mortificato gli alifani”.
Si dice pronto a tutto il Sindaco Salvatore Cirioli, pur di reindirizzare la sua Alife sulla strada della trasparenza, della legalità e lo ha dichiarato in un pubblico incontro in cui ha convocato la stampa e i cittadini per spiegare le ragioni del preannunciato dissesto, su cui molti avanzano dubbi e polemiche.
Decisione che ha provocato nelle file della maggioranza una spaccatura che rischia di minare la stabilità amministrativa: le soluzioni migliori per Alife vengono prima di disegni politici personali, questo l’appello del Sindaco e dei cittadini che chiedono compattezza e responsabilità, pronti a farsi carico anche del peso che comportano simili scelte.
A relazionare sulla difficile e impareggiabile situazione economica del Comune di Alife il responsabile dell’area finanziaria dott. Salvatore Fattore, il cui documento è supportato – a favore della dichiarazione di dissesto finanziario – anche dalla nota del revisore dei Conti dott. Nicola Raffaele con prot. 2903 del 5 aprile e da un atto del segretario comunale Antonietta Fortini.
“Lapalissiane e gravi irregolarità”: così Fattore avvia il suo severo bilancio sulla situazione contabile alifana che ad oggi mostra un buco di 7milioni di euro, ma pare destinato a salire se si pensa che nelle ultime 48 ore pesa sulle casse alifane una nuova voce di 150mila euro.
I nodi sono venuti al pettine, seppur la sorpresa sui conti del comune di Alife era stata ampiamente annunciata nel 2009 quando la minoranza di Vivi Alife avviava un lavoro di revisione e ricerca tra bilanci poco chiari portando alla luce la denuncia confluita nel 2014 nel libro Goodmorning Alife (leggi qui l’articolo sul libro), e che oggi si materializza nelle relazioni “scientifiche” di Fortini e Fattore.
Le entrate del Comune di Alife sono poche o nulle rispetto ai bilanci di previsione: “La capacità e la velocità nella riscossione dei propri crediti è il vero termometro attraverso il quale, non solo si misura l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, ma dove si verifica l’equilibrio finanziario di un ente locale”, spiega Fattore nella sua relazione in cui attraverso dettagliate tabelle riporta il quadro economico oggetto di amara riflessione.
Alcuni esempi
La somma iscritta nel bilancio di previsione 2016 relativamente all’IMU è pari a € 1.650.000,00, mentre la somma incassata al 31 dicembre 2016 è pari a € 686.000,00.
Stesso discorso per la TARI: in previsione € 1.295.000,00, in entrata € 584.000,00.
Nessun vantaggio venuto neppure dalle azioni di accertamento e liquidazione dal 2012 in poi, affidate a due società di riscossione.
Nessuna somma incassata dal Comune circa il Canone di depurazione delle acque reflue rispetto ad un bilancio di previsione di € 70.723,00. Zero euro dai proventi dei tagli boschivi a fronte di un bilancio di € 72.121,00.
Pochi esempi per comprendere il motivo – tra i più semplici – per cui il Comune non può garantire il pagamento di luce e gas.
Pignoramenti, creditori, fondi bloccati in banca, oneri legali, impegni di spesa poco chiari o nulli fanno del macro bilancio alifano una matassa difficile da sbrogliare.
Il Dissesto affiderebbe all’OSL (Organo straordinario di liquidazione) il controllo dell’andamento amministrativo del Comune vincolato ad obblighi di legge precisi ma necessari ad appianare la difficile situazione economica.
Aumento delle tasse; impossibilità a contrarre mutui; riduzione del personale. Queste le restrizioni a cui l’amministrazione Cirioli sa come far fronte: pagare tutti per pagare meno è la risposta, ma soprattutto rivolge ai cittadini l’invito a non nascondersi ed esercitare il ruolo di cittadini onesti.
In arrivo nuovi approfondimenti. Restate con noi…