“Commozione”, è questa la parola che riesce meglio a fare sintesi dei momenti che hanno scandito la Passione Vivente, svoltasi ieri sera a Liberi.
La comunità parrocchiale, coordinata dal parroco don Vittorio Marra il quale ha seguito in prima persona la preparazione del tutto, si è impegnata al massimo per rendere l’evento nel migliore dei modi, e, considerata l’affluenza di visitatori e il contesto emozionale, l’esito ha soddisfatto pienamente le aspettative.
In molti, non solo da Liberi e frazioni, ma anche dai paesi della Forania e del Casertano, hanno raggiunto il borgo del Monte Maggiore per seguire, con evidente partecipazione, il cammino di dolore culminante nella crocifissione di Gesù. Il corteo, partito dall’edificio antistante la chiesa di S. Maria Assunta, ha proseguito attraverso le vie del centro storico, fino a terminare presso la Casa canonica, dove si è consumato l’ultimo atto del sacrificio di Gesù. L’intero percorso è stato accompagnato dal racconto della voce narrante e ha avuto come sottofondo musicale la celebre Passione di Matteo di J. S. Bach.
Una vera e propria macchina si è messa al lavoro per realizzare la Passione Vivente; 50 persone, tra attori e figuranti, in cui si colloca il fondamentale apporto del dietro le quinte.
“Sono rimasto sorpreso dalla folta presenza di persone che ieri sera hanno raggiunto il nostro paesino per assistere alla Passione di Gesù”: si esprime con meraviglia Cristian Colucci, presidente del Comitato Festeggiamenti “S. Maria Assunta”, il cui contributo, materiale e morale, è stato fondamentale per porre in essere l’evento. Il Comitato, formato da giovanissimi del posto, “ha lavorato instancabilmente per poco più di un mese, eppure i risultati ottenuti sono sorprendenti”, continua Cristian.
Non ha fatto mancare la sua presenza il vescovo Valentino Di Cerbo, il quale ha potuto emozionarsi dinanzi a una rappresentazione dai toni realistici, grazie alla capacità di ogni attore di immedesimarsi nel personaggio interpretato.
La manifestazione liberina si è distinta anche per l’impronta culturale che la comunità, assieme al suo parroco, ha inteso conferirle, come dimostrato ad esempio dalla cornice musicale scelta. È così che una rappresentazione, intrinsecamente legata alla tradizione locale, ha dato modo alla gente di Liberi e frazioni di unirsi, collaborando a un progetto comune.