O figlio, figlio, figlio,
figlio, amoroso giglio,
o figlio, chi dà consiglio
al cor mio angustiato?
Figlio, occhi giocondi,
figlio, che non rispondi,
figlio, l’alma t’è uscita,
figlio della smarrita.
Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio,
figlio bianco e biondo,
figlio, volto giocondo,
figlio, perché t’ha il mondo,
figlio, così spezzato?
Figlio, dolce e piacente,
figlio della dolente,
figlio, che ti ha la gente
malamente trattato!”
Sfinita dal dolore, la madre invoca il figlio rapito dalla morte. In quel ragazzo erano riposti speranza e conforto e ora, nel momento del suo martirio, non le resta che invocarlo e cercare rifugio nella sua assenza