È stata una visita emozionante quella che ha permesso agli alunni della classe 3ª D indirizzo Turismo, dell’Istituto “V. De Franchis” di Piedimonte Matese di conoscere le pergamene e i testi antichi dell’Archivio Storico Diocesano di Alife-Caiazzo.
I ragazzi, guidati dalla docente di Arte e Territorio, la prof.ssa D’Angelo, hanno avuto il piacere di misurarsi con pezzi importanti della storia del territorio compreso dall’antica Diocesi di Alife-Caiazzo, e la partecipazione all’evento Hoc instrumentum scripsi ego: il notariato caiatino nelle pergamene dell’archivio dell’Antica Diocesi di Caiazzo, fortemente voluto dal vescovo Valentino Di Cerbo, rientra nel progetto di Alternanza Scuola-Lavoro.
Le pergamene ricoprono un periodo molto lungo, la più antica risale addirittura all’anno Mille circa, mentre quella più recente appartiene al XIX secolo. Esse si riferiscono a tutta una serie di scritti ed atti pubblici: si va dagli atti notarili ai contratti, in particolare quelli matrimoniali, fino alle lettere private. Ogni scritto contiene e conserva il simbolo del sigillo notarile del tempo. Grazie al supporto tecnologico e digitale del Qr Code, gli studenti hanno potuto apprezzare ogni documento, mentre con l’ausilio di un tavolo touch multimediale interattivo hanno appreso le tecniche di lavoro con cui si procede al restauro dei testi antichi e delle mappe antiche. Molto interessante è stato anche la visita nella biblioteca tridimensionale. Gli studenti hanno addirittura consultato virtualmente un libro e ne hanno letto alcune pagine.
Per i ragazzi si è trattato di un momento molto stimolante e avvincente, non solo perché i documenti visionati sono in ottimo stato, ma anche perché essi possono essere consultati mediante supporti multimediali e tecnologici all’avanguardia, il che ha reso la Mostra ancora più interessante. Tali strumentazioni hanno fatto sì che gli studenti potessero interagire con soddisfazione per l’intera giornata.
Inoltre e ancor più significativo è il fatto che i ragazzi hanno potuto sperimentare come si lavora nella valorizzazione delle risorse culturali locali; comprendere le competenze tecniche, operative, intellettuali che bisogna mettere in campo per attrarre turisti in quei centri considerati “minori” rispetto ai grandi attrattori regionali, e farli diventare volano per l’economia e lo sviluppo del territorio locale.