A Piedimonte Matese, c’è una nuova realtà associativa denominata Papa Francesco, che va ad affacciarsi sul variegato panorama dell’associazionismo locale con fini di solidarietà sociale. I principi fondamentali da cui essa trae ispirazione sono comprensibili già dal nome che si è data: l’agire nella semplicità, con amore ed empatia verso il prossimo, in una profusione di forze utile e mirata, avrà come bussola di riferimento quell’esempio che Papa Bergoglio porta avanti ogni giorno, tanto con i suoi messaggi e discorsi all’umanità, quanto con l’esempio. E’ un po’ come uno stile che l’associazione intende darsi, pur trattandosi di una realtà viva ed operante su campo prettamente laico.
I fini dell’associazione. L’associazione darà priorità alle fasce sociali in maggiore difficoltà: dagli anziani ai bambini, passando per i diversamente abili, tutto quello che di qui a qualche giorno prenderà il via avrà come obiettivo il consolidamento di un centro vero e proprio, a carattere socio-ricreativo-culturale, la cui inaugurazione avverrà sabato 22 aprile alle ore 19.30, presso i locali di via Matese, al civico 22.
La stessa Responsabile per la Comunicazione del centro, Annabella Ciardiello, precisa che “Il centro sarà un punto di riferimento per tutte le persone che vorranno associarsi, un luogo dove potranno svolgere svariate attività o semplicemente stare in compagnia, abbattendo quei muri di solitudine e indifferenza che spesso le circondano”. Questo luogo, inoltre, sarà un ambito privilegiato nel quale verranno promosse “Iniziative culturali, ricreative, ludiche, motorie, formative ed informative, di carattere culturale e sanitario e laboratori di pittura, ceramica, decoupage, oltre alla predisposizione e realizzazione di progetti, anche in collaborazione con altri attori sociali”.
Consapevolezza ed entusiasmo. Gli intenti ed obiettivi sono molto chiari e tutti dettati da una sana passione sociale: tuttavia, l’associazione non rinuncia ad avere, già da subito, una essenziale ma altrettanto chiara tabella di marcia. Da principio infatti essa accoglierà soci anziani, con il fine di prevenirne l’emarginazione, la solitudine e l’inattività, con attività ed eventi volti alla socializzazione, da svolgere tanto in sede quanto fuori sede. Molte persone anziane per esempio trovano difficoltà nel disbrigo di attività quotidiane, anche quelle più semplici (come il pagamento delle bollette, la visita medica, il fare una passeggiata, ecc.). L’associazione partirà proprio da qui, dalle piccole cose, valorizzando le persone e creando una reale interazione tra loro ed il territorio nel quale esse vivono.
Ed è una vera e propria ansia da entusiasmo, quella che sta contagiando quanti hanno aderito all’iniziativa, a partire dalla stessa presidente dell’associazione, Anna Zulla, che afferma “Tutto questo, è un sogno che diventa realtà, frutto di un lavoro lungo tre anni, del quale debbo ringraziare principalmente i soci per avermi concretamente supportato e sopportato, insieme con il Vescovo e Don Emilio Salvatore che non hanno fatto mancare il sostegno spirituale”.