In prossimità delle elezioni amministrative, che riguardano diversi comuni dell’Alto Casertano, tra i quali anche Piedimonte Matese, è tempo di previsioni che lasciano ipotizzare scenari e prospettive diverse di politica locale.
Interessati alla questione, i rappresentanti dell’Associazione “Amici di Pericle”, una realtà nata nel 2015 a Piedimonte da intenti e idee condivise da avvocati ed esperti di diritto del territorio, hanno dato vita a un sondaggio lanciato attraverso un gruppo facebook, allo scopo di chiamare in causa i cittadini, i quali dovranno ammortizzare ogni ricaduta delle scelte amministrative che verranno intraprese.
Non molto tempo fa, Gli Amici di Pericle si erano rivolti ai candidati di ogni forza politica che saranno protagonisti del prossimo evento elettorale, incoraggiandoli a “realizzare un percorso strutturato e costante di coinvolgimento, condivisione e consultazione dei cittadini”. Ora che si avvicina il momento di decidere le sorti del capoluogo matesino, gli esperti giuristi propongono uno spazio di confronto, ispirato al criterio della democrazia partecipativa, che muove la loro attività.
Di settimana in settimana, sono numerosi e diversi i punti di vista comunicati rispetto alla domanda “Cosa ti auguri che il prossimo Sindaco e la futura Giunta facciano con maggiore determinazione?”. Dalle risposte finora consegnate dagli elettori, si evince un’aspettativa piuttosto alta che la gente comune ripone in chi prenderà in mano le redini della città matesina, auspicando un progetto che ne permetta lo sviluppo concreto.
I cittadini, che decidono di esprimere la loro opinione in merito, si dicono inoltre convinti che sia necessaria una collaborazione tra le varie parti sociali, e quindi l’impegno innanzitutto individuale perché la loro città possa effettivamente crescere.
L’iniziativa promossa dagli Amici di Pericle rappresenta un modo valido per portare avanti il dialogo sociale e politico, che è fondamentale in un Paese democratico. Tuttavia, il fatto di essere un gruppo chiuso, costituisce un limite per il confronto, che potrebbe essere ampliato ulteriormente coinvolgendo porzioni più vaste della popolazione, dal momento che il penisero del singolo cittadino è indispensabile per creare intesa sul piano sociale e politico.