“Alla fine di questo viaggio sento di esser pronto a farne già un altro, la bellezza dello scrivere sta anche nel far prendere luce a quelle ferite che si aprono”: è a queste parole che il dr. Davide Cinotti, psicologo e psicoterapeuta sistemico/relazionale, affida le ultime pagine del suo Diario di uno psicologo distratto.
Sono tante e variegate le “storie” che il dottor Cinotti ha incontrato nei suoi primi quindici anni di “vita dedicata alla psicologia”, dedicati all’ascolto, alla comprensione e al sostegno di persone diverse.
Ma chi è lo psicologo? Lo psicologo, come lo psicoterapeuta e lo psicanalista non sono “maghi” con il potere di risolvere “i problemi educativi dei minori, dei figli e dei genitori, degli studenti e dei docenti”. È chiaro, a questo proposito l’autore, nell’affermare che ciò che conferisce senso al ruolo svolto da un professionista della psiche è l'”arte dell’ascolto”, e quest’ultima è capace di curare attraverso la parola.
Ogni caso si presenta come una richiesta d’aiuto, un grido che non aspetta altro che trovare accoglimento, quella risposta concreta che potrebbe aprire varchi di speranza.
Proprio nel segno di un impegno concreto si pone l’attività svolta dal Centro Diocesano per la Famiglia “Mons. Angelo Campagna“, di cui Davide Cinotti è Direttore, e una cui traccia significativa si trova nel Diario.
La riflessione del dr. Cinotti, testimoniata dal suo Diario, ripercorre la sua ricca, seppur giovane, esperienza clinica, che trova nutrimento nello studio del pensiero psicologico del ‘900, combinato con una mistura di valori laici e religiosi, che si rivela fondamentale nell’affrontare e risolvere le paure e i drammi individuali e familiari.