IL MOTORE
Per te le perforatrici
rodono le montagne
tenacemente
con il dente di ferro e di fiamma,
sino a demolire
l’estremo diaframma
con fragore di catapulta.
Per te affondano i trapani
entro la terra
a frugare un’occulta
ricchezza
di minerali sorgenti.
Per te l’uomo si proietta
nell’ebbrezza
della fretta
sulle macchine possenti
che divorano lo spazio:
e non sazio
di bellezza
e di rischio
sfida con impeto ardito
il fischio
dei venti
per profondersi nel cielo
anelando ai prodigi del mito.
Il lavoro è paragonabile al “motore” di un congegno qualsiasi. Vi sono macchine capaci di perforare le montagne; altre di scavare nel più profondo della terra; altre ancora di ricavare spazio utile all’uomo, e così via. Così, ci chiediamo: come potrebbe un individuo vivere senza il quotidiano “darsi da fare”, quella routine in grado di forgiare la sua vita in modo indelebile?