È stata una vera e propria sorpresa, quella che il Vescovo Valentino ha fatto lo scorso lunedì si è presentato nel Santuario di Ave Gratia Plena a Piedimonte Matese per presiedere la Santa Messa nel corso della quale la Comunità matesina intronizza la statua dell’Immacolata, dando il via alle tradizionali celebrazioni locali in onore della Madonna.
Come avvenuto cinquant’anni fa alla vigilia della grande assise conciliare (quando Papa Giovanni XXIII si recò a Loreto per chiederne protezione alla Vergine Prima Stella del Concilio) e come avviene ogni qual volta il Papa si rechi in visita all’estero (pregando ai piedi della Salus populi romani), anche il nostro Pastore si è raccolto in preghiera ai piedi della Vergine Immacolata, presentandole le speranze del Sinodo, che di lì a qualche ora sarebbe stato ufficialmente aperto nella Cattedrale di Alife.
“Era il 30 agosto del 1815 – ha esordito Mons. Di Cerbo nell’Omelia – ed era Vescovo di Alife Mons.Emilio Gentile, che è stato 46 anni in Diocesi, governandola durante e dopo il periodo napoleonico. Egli radunò nella cappella del seminario – come avveniva allora – tutti i sacerdoti della Diocesi, dando loro norme importanti per la risistemazione e l’evangelizzazione del territorio. Da 202 anni, la Diocesi di Alife non fa un Sinodo (eccettuando l’antica Diocesi di Caiazzo, fusa con Alife nell’86, che ne tenne uno nel 1935). C’era bisogno di una ripartenza – ed ha aggiunto – sono venuto qui tra voi per affidare il Sinodo a Maria. Nei momenti più importanti della storia della Salvezza c’è sempre Maria. Ella è all’origine del concepimento di Gesù della missione di Gesù. E’ dal suo si che Ella ottiene lo Spirito Santo e genera Gesù, come dal suo si e dalla sua preghiera, la Chiesa ed i discepoli ottengono lo Spirito Santo ed iniziano la loro missione”.
Mons. Di Cerbo ha rivolto inoltre una preghiera alla Vergine: “Prendici sotto la tua protezione, insegnaci a pregare, prega con noi Santa Madre di Dio, perché in questo momento importante della storia della nostra Diocesi giunga per noi una nuova Pentecoste, così che possiamo ripartire felici a proclamare la bellezza della vita e la passione di Gesù per l’uomo, che ci coinvolge e ci porta ad essere strumenti di vita e strumenti di fioritura per il mondo in cui viviamo”.
Infine, l’esortazione a tutti i presenti: “La prima parte del Sinodo si concluderà a metà giugno e ci riuniremo tutti i venerdì in Cattedrale. Vorrei chiedere, in questi giorni, che ognuno di noi preghi il Signore, come stiamo facendo oggi con Maria, perché ci illumini con la forza e la luce del suo Spirito e realizzi nella nostra Chiesa quella nuova Pentecoste che ci consenta di ripartire”.