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Il pugile alifano Vittorio Parrinello sul ring per il Titolo europeo dei Supergallo

Riconoscenza e affetto per la palestra Pugilistica Matesina dove ha iniziato ad allenarsi da bambino

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Il pugile alifano Vittorio Parrinello festeggia così i suoi 18 anni di carriera sul ring, provando la vittoria per il Titolo Europeo Supergallo nell’incontro del 20 maggio presso il Palasport di Vicenza contro Luca Rigoldi, sul quale Parrinello ha già riportato una vittoria (diretta su Sport Italia dalle 20.00).

Dopo l’esperienza dilettantistica tra le fila dell’Esercito italiano, da due anni combatte da professionista senza aver mai interrotto lo storico legame con la Pugilistica Matesina, alla scuola dei maestri Giuseppe e Francesco Corbo: “Quella palestra è la mia famiglia; l’intero team è parte della mia vita. È importante per uno sportivo sentirsi a casa mentre si allena, mentre vince o perde, mentre soffre oppure ottiene soddisfazioni”.
Il percorso professionale di quest’ultimo tempo gli è valsa il titolo di Campione Italiano nella sua categoria “un nuovo inizio – spiega a Clarus – rispetto alla precedente esperienza sportiva, segnata da importanti tappe e soddisfazioni, tra cui la partecipazione alle Olimpiadi di Pechino e di Londra“.
Torna a parlarne con orgoglio di quei momenti internazionali “dove – spiega lui – non contano i titoli già vinti, non conta essere i migliori, ma respirare tutti insieme un clima di pace e simpatia universale è alla base di tutto. Un’Olimpiade è difficile da spiegare, l’emozione legata ad essa va oltre ogni parola: sono i valori che racchiude ad insegnarti molto, a dare poi un valore diverso alla carriera professionale o meno di chi vi partecipa”.

Per Vittorio Parrinello, ormai superati i 30 anni – età adulta per un pugile – si profila un futuro fatto non di progetti a lunga durata, ma di occasioni da sfruttare nel modo migliore “A Vicenza vado per vincere e non per partecipare… Mi sento bene e spero nel buon risultato per me e la mia palestra”.
Il suo futuro? Per il momento si concentra sul presente e su quello che ancora sente di poter dare “ma la boxe resta la mia vita e lo sarà anche dopo quando la scena del ring toccherà ai più giovani. Spero di poter trasmettere ad altri la cultura di questo straordinario sport e insegnare a combattere con onore e rispetto per l’avversario, per il team che accompagna ogni sportivo nel percorso della sua carriera”

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