Le Scuole del territorio matesino e altocasertano continuano a essere esempio di efficienza e creatività. Iniziative che vanno a buon fine, progetti che esaudiscono le aspettative di tutti, solo grazie all’impegno e alla condivisione di coloro che sono coinvolti.
Questa volta a dare “il buon esempio” è l’Istituto Comprensivo Piedimonte 2 – Castello, nello specifico le ultime classi della Primaria e le tre classi della Secondaria di primo grado, le quali hanno partecipato, per la sesta volta, al progetto “La scuola all’Opera”.
Circa cento alunni dell’Istituto matesino, in contemporanea con centinaia di Scuole italiane, si sono cimentati nell’arte musicale, presentando la favola di Mozart Il flauto magico, al Teatro “San Carlo” di Napoli. L’avventura è cominciata lo scorso gennaio, con lo studio dell’opera, delle parti recitate e cantate, la realizzazione dei bellissimi costumi e delle scenografie, attraverso il coinvolgimento di tutti gli alunni, senza esclusione alcuna, guidati dalla prof.ssa di Musica Laura Silvestri, coordinatrice del progetto, e dagli altri docenti M. Marchesano, P. Palomba, L. Cantone, F. Carlone, C. Iannelli, F. Perrone, G. Santabarbara, M.Simone, A.Giannini, L. Di Muccio, C. Langellotti, M. Cunti, W. De Lellis, C. Cinotti, ognuno contribuendo alla realizzazione con la specificità della propria disciplina.
Il 25 maggio, è venuto il gran giorno: i giovani matesini salgono sul palcoscenico di uno dei teatri più belli e famosi del mondo, per cantare e recitare insieme a musicisti professionisti, sotto gli occhi commossi e orgogliosi dei loro genitori. Quasi per intero le comunità di Castello e San Gregorio hanno garantito la loro presenza, invadendo palchi e platea del teatro napoletano.
Ma il momento forse più bello e partecipato è stato qualche sera fa, quando, nella splendida cornice della Villa Comunale a San Gregorio, i due piccoli centri montani si sono stretti intorno ai giovani musicisti, che hanno messo in scena l’intera opera mozartiana, in un tripudio di colori dato dalle scene e dai bellissimi costumi.
Insomma, centinaia di bambini e ragazzi che si avvicinano alla grande musica classica, facendola diventare non solo materia di studio, ma esperienza viva e coinvolgente che entra concretamente nella loro formazione, contribuendo all’acquisizione di un gusto e di una sensibilità per il bello che forse non lascerà più questi giovanissimi.
Chissà che non sia proprio questa la tanto conclamata “buona scuola”, pur senza grandi annunci mediatici e impiego straordinario di risorse, ma con alunni e insegnanti che, quotidianamente, con passione e competenza, lavorano fianco a fianco per la crescita di giovani cittadini e della loro comunità.