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Piedimonte Matese. Lettera al Sindaco: “Piedimonte c’è, è ancora viva”

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luigi di lorenzo sindaco piedimonte mateseRiceviamo e pubblichiamo una lettera giunta alla nostra redazione come commento all’articolo “Le prime dichiarazioni del Sindaco Luigi Di Lorenzo” a firma di un lettore, Enzo.

Oltre ad averla pubblicata in calce all’articolo, ci sembra opportuno darle migliore visibilità in questo modo.
Un testo da cui traspare legame e affetto verso la Città, ma anche fiducia nei tanti cittadini che continuano ad amarla, ad abitarla e sognano una ritrovata “decenza”.


La lettera

Questa lettera è indirizzata al nuovo sindaco di Piedimonte Matese.
L’amore per questa città – l’ho sperimentato io stesso – non deriva da un legame di sangue, né da un generico amor soli, amore del luogo dove si è nati.
Eppure è proprio l’amore per il luogo, il primo requisito che vorrei chiedere al sindaco venuto a governare questa città.
In modo esagerato e guascone, diciamo che Piedimonte non si discute, si ama.
Ma negli ultimi tempi, dolorosi e depressi, sembra proprio che Piedimonte sia il luogo di cui soltanto si discute, e che fondamentalmente nessuno ama.
Piedimonte è una città depressa e rassegnata. A deprimerla e a rassegnarla intorno al suo destino, ci abbiamo pensato prima di tutto noi piedimontesi, con il nostro pressappochismo, con la nostra assuefazione alla bellezza dei luoghi che abbiamo sempre sotto gli occhi, e di cui non ci curiamo più.
La bellezza di Piedimonte è ormai un orpello dove nemmeno più noi crediamo fino in fondo.
Bande senza scrupoli hanno lordato ogni cosa, dispersa, rinchiusa, segregata.
Eppure Piedimonte c’è, è ancora viva.
Miracolosamente viva, nonostante i problemi di una città ormai decaduta più che decadente, senza un soldo, senza un progetto, senza futuro.
luigi di lorenzo sindaco piedimonteIl mio appello è proprio questo: non parlateci più di progetti. Il nuovo sindaco che è arrivato – non ci parli di progetti, non pronunci parole vane e vacue.
Non parli di progetti. Ci dica, cosa vuol fare per restituire a questa onorata città, una decenza che non ha più, e non è più da molto tempo. Una città non conveniente, indecorosa e indegna.
Eppure, Piedimonte c’è, è ancora viva.
Molti giovani vivono a Piedimonte e sono sani e credono e vorrebbero vivere in una città migliore, e fanno, disordinatamente e senza nessun sostegno, ma fanno.
Molti pensionati vivono a Piedimonte e sono sani e credono e vorrebbero vivere in una città migliore e fanno, disordinatamente e spesso invano e senza nessun sostegno, ma fanno.
Molte madri continuano a far nascere i loro figli a Piedimonte, e li allevano e li fanno crescere, senza nessun sostegno, ma lo fanno.
Poi è deprimente sì, ed è fonte di rassegnazione, ed è indecente, che Piedimonte offra ogni giorno a questi uomini e queste donne, l’immagine indecorosa e indegna di una città in ginocchio.
Eppure Piedimonte c’è, è viva.
Le associazioni, i volenterosi, i saggi, sono ancora fra noi. Lei, nuovo sindaco ora arrivato, invece di nominare la parola progetti, faccia affidamento a costoro. Li incoraggi, se può, non li abbandoni, come hanno fatto tutti.
Dimostri, in una parola, quell’amore così sparito, così disperso.
Offra a questa città una dignità, e tenga i molti maiali affamati lontani, a distanza.

Cordialmente, Enzo

1 COMMENTO

  1. Bravo Enzo, la tua lettera è molto bella mi ha dato l’emozioni di una poesia. Quelle emozioni che vengono dai sentimenti di un vero innamorato della propria città. Purtroppo le città si amministrano, si governano e per governarle non bastano i sentimenti. Tu hai dette tante cose belle, hai parlato di restituire la dignità, la fierezza ai cittadini di Piedimonte e questo è una delle cose più belle che tutti si aspettano. Queste cose, come tu sai si possono ottenere ma sono il risultato di una corretta gestione della cosa pubblica che non si conquistano dalla sera alla mattina. A Piedimonte come in molte città del sud queste cose non le sanno fare. Tu nel tuo piccolo, hai dato una prima e giusta indicazione, quella di abbandonare la mentalità a fare solo “progetti” purtroppo solo ciò non basta. Bisogna partire dall’ analisi del passato per poter indicare quale sia o potrebbe essere la giusta direzione. Tu pensi che un nuovo gruppo di persone, puo onesti e capaci, che casualmente si sono ritrovati per l’occasione basta a poter aaffrontare e risolvere i decennali problemi di Piedimonte? Se così sarà lo vedremo nel giro di pochi mesi.

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