Torna il Festival dell’Erranza, con un’edizione ancora più ricca di riflessioni e incontri che, come di consueto, si terranno dal 29 settembre al 1° ottobre prossimo nel Complesso Monumentale di San Domenico a Piedimonte Matese.
Tema scelto per questa nuova edizione è il “dono” con la complessità semantica e relazionale che esso incarna. Elemento distintivo del Festival, che gode della direzione artistica di Roberto Perrotti, è la partecipazione di filosofi, scrittori, sportivi, religiosi, artisti e viaggiatori, che condividono la passione per il “viaggio”, ognuno affrontandolo dalla sua prospettiva particolare.
Pur non essendo ancora noto il programma degli appuntamenti, fonti molto vicine all’organizzazione, lasciano ipotizzare che questa volta la kermesse potrebbe sorprenderci, com’è abitudine dei promotori, addirittura superare le precedenti stagioni, grazie alla presenza di volti tra i più noti dello scenario culturale nazionale e internazionale.
Con molta probabilità verrà allestita anche una Mostra fotografica con protagoniste le opere di uno dei fotografi italiani più apprezzati e premiati.
Alternandosi tra il suggestivo Chiostro cinquecentesco, la Cappella del Rosario, l’Auditorium, la piazza antistante e altri luoghi dell’antico quartiere della città, sarà possibile ascoltare un “racconto di viaggio” articolato attraverso voci diverse, ognuna delle quali rappresenta un aspetto peculiare dell’erranza.
Il Dono e l’impossibile, dunque, si propone come argomento caratterizzante della quinta edizione del Festival, dopo Passaggi di umanità, La Dimora e l’Altrove, Lo Straniero e le Nuvole, I Confini e i Volti. Dono come gesto di generosità e segno di uno spirito di accoglienza, che prende corpo nel meccanismo del “dare, ricevere e restituire”.
L’apertura a ciò che è altro è parte integrante dell’errare umano, e in questo atteggiamento si rispecchia l’indole di Piedimonte, la bellezza che la sua storia e la sua cultura decantano. Ecco perché la scelta degli organizzatori della rassegna è ricaduta sul capoluogo matesino, tra l’altro attigua a una delle principali tappe della via Francigena del Sud.