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Alife / VIDEO. Ecco perchè il dissesto. I grandi debiti del Comune

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“I vostri soldi, quelli dei vostri sacrifici, sono serviti negli ultimi anni per pagare i debiti del comune e gli avvocati”.

In questo modo il sindaco di Alife Salvatore Cirioli ha aperto il comizio di ieri sera in Piazza della Liberazione per raccontare meglio e dettagliatamente il dissesto finanziario dell’Ente alifano, soffermandosi sulle cifre, sulle previsioni di spesa, sui debiti accumulati negli anni.

Passando in rassegna diversi aspetti della vita amministrativa della città, Cirioli ha fatto il confronto tra il danno inferto al Comune dai debiti del passato e il nuovo passo intrapreso dall’Amministrazione che lui guida, portando – conti alla mano – le differenze (gravi) tra le spese di gestione di qualche anno fa e quelle di oggi.

È partito mettendo sotto accusa il bilancio di previsione 2016, il primo cittadino, approvato dalla precedente amministrazione, che avrebbe dovuto garantire al Comune entrate finanziarie che invece non ci sono state a fronte di spese ugualmente affrontate dall’Ente in virtù di una “previsione finanziaria” falsa che ha accresciuto il debito, ormai decennale.
Avvalendosi della proiezione di slides il sindaco ha ribadito alla numerosa folla presente in piazza i numeri del dissesto, così come aveva anticipato in un incontro pubblico nella sala consiliare prima del consiglio comunale che ad aprile votava la svolta per la città.

I conti che non tornano
La previsione 2016 relativa all’IMU, di 1.600.000 euro preventivate in entrata, ha consentito solo un’entrata pari a 686mila euro; la Tari che avrebbe dovuto garantire un’entrata di 1.295.000 ha consentito un’entrata di soli 584mila euro. Negatività che hanno acuito il debito di Alife.

Tra le voci di bilancio sotto i riflettori anche i proventi per i tagli boschivi pari a 72mila euro circa, per i quali il Comune, sempre nel 2016, non ha incassato nulla, seppur sia stata investita la somma di 14mila euro circa per la progettazione di questi stessi tagli.
Altra cifra da capogiro tocca la mensa scolastica i cui proventi nello stesso bilancio comunale sono stimati a 313mila euro e ne risultano incassati 35.650 euro; somme alte anche per i canoni di depurazione delle acque reflue previsti in entrata per un importo di circa 70mila euro senza però che sia stato corrisposto alle casse comunali alcunchè.

Cifre “forti” anche per le manifestazioni cittadine la cui spesa – sempre nello stesso anno – ammonta a 24.700 euro; a seguire 45.484 euro per le prestazioni di tecnici e 25.375 euro per spese postali.

27.915 euro di spese telefoniche; 21.543 euro per i carburanti dei mezzi per i rifiuti solidi urbani seppur il carburante sia a spese della ditta incaricata della raccolta: un dato quest’ultimo che ha destato sconcerto e manifesto disappunto tra i presenti.

Nuovi aumenti e risparmi
Ai debiti descritti e alla mala gestione dei fondi (che non c’erano) del Comune, Salvatore Cirioli, ha chiarito quali saranno gli aumenti che toccheranno i cittadini: Imu e Tasi su seconda casa passeranno dal 9,2% al 10,6%; l’addizionale Irpef passerà dallo 0,3 allo 0,8 % ma sarà spalmata mensilmente. A fronte di tali aumenti ci sarà la diminuzione – già in atto – della Tari, pari al 15% grazie al nuovo sistema di controllo dei pesi e, in generale, ad un più oculato servizio come quello della nuova raccolta differenziata che fa già registrare esito positivo e spese di gran lunga inferiori rispetto al previsto e rispetto al passato.

Confronto serrato con le spese di questo primo anno di amministrazione Cirioli che hanno palesato il nuovo stile intrapreso, destinato senza dubbio a portare risultati positivi: a fronte dei 36mila euro annui di tariffe telefoniche, oggi il nuovo contratto stipulato si ferma ad una spesa di 14mila euro.
Recupero di 50mila euro l’anno anche per la spesa di gestione di uno dei depuratori, tra l’altro non funzionante dal 2011, per il quale si è regolarmente pagato il canone mensile. Risparmio sui carburanti, nell’ultimo anno, fino a 28mila euro.

Toccato anche il tema “scuola” per le quali il sindaco ha ordinato controlli e chiusure in seguito alle segnalazioni di pericoli sulle strutture e per le quali si resta in attesa di un progetto della Regione Campania per il rifacimento del plesso “Farina”.

Abbattimento dei costi anche per le manifestazioni quali l’Estate alifana (2016) e il Natale per un totale di 14mila euro circa, mentre il Carnevale è stato sostenuto con soli 800 euro recuperati da un pranzo di beneficenza.

Risultati positivi anche per la raccolta di rifiuti speciali – ben 3 nell’ultimo anno dopo una lunga pausa di 4 anni e la bonifica di due discariche, grazie al contributo volontario dei cittadini, per le quali in passato erano stati preventivati 20mila euro di spesa.

Ad oggi ammonta a più di 7 milioni di euro il debito alifano, a cui stanno per aggiungersi nuove imponenti cifre non ancora spulciate, non ancora analizzate che ammonterebbero ad un totale di circa 5 milioni. Di questo imponente lavoro di verità e trasparenza il Sindaco ha pubblicamente ringraziato il responsabile dell’Area finanziaria, Salvatore Fattore, capace di stanare le cifre oggetto di indagine da parte della Corte dei Conti.

Tra i programmi del sindaco anche l’incontro con la popolazione della frazione di Totari ove andrà a presentare quanto già fatto nel centro cittadino e a mostrare il progetto per il nuovo lavatoio pubblico, immagine simbolo della storia del quartiere rurale di Alife.

 

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