Nell’apprendere che nei mesi scorsi in alcune chiese della diocesi di Alife-Caiazzo, durante la celebrazione di matrimoni, sono state eseguite musiche profane (Nuovo cinema paradiso di Ennio Morricone, Alleluia di Cohen, Rivers flow in you di Yiruma, How long di Roberto Cacciapaglia, C’era una volta il West di Ennio Morricone, Now we are free di H. Zimmer dal colossal “Il Gladiatore”, The Belle and the Beast della Walt Disney, etc…), con contenuti del tutto estranei al significato del Sacramento, si esprime vivo rammarico per il comportamento dei parroci che hanno permesso tali abusi.
Si fa presente che in Chiesa possono essere eseguite solo musiche liturgiche approvate dalla competente Autorità ecclesiastica e si dispone che ogni testo che entra a far parte di un Rito sacro, compreso quello del Matrimonio, venga previamente conosciuto e approvato dal Parroco o dal Rettore della Chiesa, che – anche se non assiste personalmente – ne è responsabile di fronte al Vescovo e alla Comunità.
La scelta del repertorio fondata su musiche di colossal cinematografici, o film d’animazione, nonché testi di musica leggera – nonostante il riconosciuto spessore estetico – priva la celebrazione del Sacramento della dimensione della preghiera, del decoro e del significato spirituale che esso racchiude.
Analogo rispetto della dimensione di fede va osservato in occasione di riti funebri o di altre celebrazioni in cui talora si tende a dare spazio a gesti ed emozioni che negano ogni valore alla speranza cristiana e alla fede nella Vita futura.
Si ribadisce, altresì, che in occasione della Celebrazione del Matrimonio è proibito disporre fiori sui banchi e nel corridoio della navata centrale, anche come segno di evangelica sobrietà e di rispetto verso i poveri. Come sovente ricorda Papa Francesco, tali forme di spreco e di inutile esibizione stridono con il Vangelo e la fede professata. In occasione di questi momenti particolari della vita personale e familiare, si auspica che i credenti compiano gesti autentici di carità che “fanno giustizia” e attirano le benedizioni divine.
Tali decisioni e comunicazioni per ribadire che la Chiesa di Alife-Caiazzo, in linea con il Magistero della Chiesa universale espresso dal Concilio Vaticano II, considera che «il canto sacro, unito alle parole, è parte integrante e necessaria della liturgia» e non un abbellimento o mero ornamento del rito; e che «la musica sarà tanto più sacra quanto più sarà strettamente unita all’azione liturgica» (SC 112).
Comunicato Diocesi di Alife-Caiazzo
Concordo pienamente. E deve far riflettere il fatto che,senza sparare giudizi, il matrimonio in chiesa davanti a Dio Padre,Figlio e Spirito Santo, ed al suo Ministro, la cacciata sia diventata una costante. Per non dire dello sfoggio del tutto blasfemo che si ostenta. Da rasentano la volgarità. Si i Parroci dovrebbero aver più coraggio. Perdono fedeli? In effetti li stanno già perdendo e non è cedendo alle varie mode che si riconquistato. Ricordare che Cristo ci ha riconquistato col suo sangue.