Home Chiesa e Diocesi San Gregorio Matese. Da Castelpetroso il richiamo all’unità e alla comunione

San Gregorio Matese. Da Castelpetroso il richiamo all’unità e alla comunione

Circa un centinaio i pellegrini partiti venerdi sera e giunti ieri pomeriggio al Santuario dell’Addolorata, attraversando il Matese in un avventuroso percorso notturno. Presente in Basilica anche la nuova Giunta comunale, guidata dal sindaco Mallardo

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Si è concluso nel migliore dei modi il tradizionale pellegrinaggio a piedi che ha portato a Castelpetroso un gruppo di pellegrini della Parrocchia Santa Maria delle Grazie di San Gregorio Matese. I partecipanti, circa un centinaio, sono partiti venerdì sera, valicando il Matese in notturna.

Giunti in terra molisana all’alba di ieri, i pellegrini sono arrivati in vista del Santuario nel pomeriggio, raggiunti dai familiari e dagli amici; coadiuvati dai religiosi locali, i fedeli hanno compiuto l’ultimo tratto di cammino intensificando la preghiera. Alle soglie della Basilica, accompagnati dal suono festoso delle campane, i pellegrini hanno percorso il corridoio centrale del tempio interamente in ginocchio, per poi baciare le soglie dell’altare maggiore ed indirizzare un personale omaggio al simulacro della Madonna, conservato nell’abside.

A questo momento  è seguita la Celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco di San Gregorio, don Angelo Salerno e a cui ha preso parte anche la nuova Giunta Comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Mallardo. “Con quanti desideri, con quante sollecitudini, con quante preghiere avrete affrontato questo viaggio, ognuno nella propria intimità – ha esordito il Parroco nell’omelia – ognuno è venuto con il cuore colmo, da deporre ai piedi della Vergine Maria – poiché – la nostra comunità di San Gregorio, così devota alla Vergine Addolorata di Castelpetroso, da anni fa questo pellegrinaggio e permettetemi, c’è gente che forse raramente vediamo partecipe nella nostra comunità. Il “sacrificio di queste persone è la testimonianza che in fondo al nostro cuore ci sono sentimenti di amore e di bene.

 

Ci ritroviamo tutti ai piedi della Vergine Addolorata, per pregare per la nostra comunità, perché viva il senso dell’unità e della comunione: mettiamo da parte quella fragilità umana, i piccoli screzi, umanamente comprensibili, anche nelle nostre famiglie; e noi siamo una grande famiglia. Come famiglia ci rivolgiamo alla nostra Madre celeste perché lei, che ha compreso il dolore, ci aiuti ad affrontare quelle difficoltà quotidiane, causate dalla vulnerabilità umana”.

Infine, don Angelo ha esortato i fedeli a ringraziare “il Signore per questi nostri fratelli che hanno intrapreso questo cammino, e noi che li abbiamo accompagnati con la preghiera e siamo venuti a condividere questo momento di gioia, tutti insieme lodiamo il Signore, perché possa benedire la Chiesa e la nostra comunità”.

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