Residui attivi per oltre 2 milioni di euro da cancellare: è quanto comunicato al sindaco di Alife Salvatore Cirioli dall’area ATA (Assetto territorio e Ambiente), a firma dell’ing. Pietro Correra, responsabile settore Lavori Pubblici.
Ancora cifre che vanno in fumo ai danni della cittadinanza e dell’Ente: si tratta di residui attivi risalenti agli anni tra il 2002 e il 2014 ormai non più esigibili, mai entrati nelle casse comunali ma puntualmente inseriti in bilancio dagli amministratori alifani.
Si tratta di numerose voci relative a lavori pubblici per i quali il Comune – dissestato dallo scorso aprile – si è visto approvare finanziamenti per un totale di € 2.023.535,68: a ciascuno lavoro eseguito corrispondono cifre (anche elevate) non spese che avrebbero dovuto incrementare le casse comunali. Oggi invece l’assenza di tali somme, porta il vuoto economico del Comune a 15 milioni di euro: molte di queste sono cifre su cui si è fondata la progettualità delle Amministrazioni che si sono susseguite senza senza però disporre effettivamente delle cifre, acuendo negli anni un debito insanabile.
Aggiornamento, ore 12.37
A fronte della comunicazione di ieri, riportata pochi minuti fa dalla nostra redazione, il sindaco di Alife, Salvatore Cirioli, ha appena diffuso la notizia di due ulteriori debiti:
135.452,77 euro con Eni per energia elettrica non pagata nel 2014 e 11.443,16 euro con Termotetti per opere e forniture varie nel 2008, 2010 e 2012.
“Bazzecole” le definisce il primo cittadino rispetto ai 2 milioni sopra citati.