Avamposto di iniziative e possibile fucina di programmazione di un piano culturale per la città, oggi il piccolo Museo di Piedimonte Matese è in attesa del nuovo direttore scientifico, assente dallo scorso 11 giugno, data di elezione del nuovo Sindaco, cui è subordinato il concorso per la nomina di una nuova figura che ne guidi e coordini le attività. Seppur all’indomani della nomina il sindaco Luigi Di Lorenzo dichiarava la conferma del direttore scientifico in corso (Laura Del Verme) per un breve periodo di assestamento dell’attività amministrativa, a distanza di qualche giorno rivedeva la sua posizione rimandando di lì a pochi giorni la pubblicazione del bando.
L’11 luglio il Comune ha reso noto il Bando per la selezione di questa figura professionale, e a distanza di poche ore ore (il 13 luglio) – non senza osservazioni anche polemiche da parte della cittadinanza – la rettifica del documento e la pubblicazione di un nuovo “concorso”.
Se bastava una Laurea in Conservazione dei Beni Culturali o altre materie simili (leggi l’articolo già pubblicato), ora si rendono necessari e utili a fare punteggio anche altri titoli professionali attestanti maggiori e migliori qualifiche: k) avere precedenti e qualificanti esperienze lavorativo-professionali presso Musei Sovraintendenza – centri d’Arte – etc., gestiti da enti pubblici, attestate dal curriculum, per un periodo non inferiore a 24 mesi anche non continuativi, a tempo pieno o a tempo parziale. l) Titolo di alta formazione post-laurea (specializzazione, dottorato di ricerca, corsi di perfezionamento o master) inerenti la disciplina a concorso; m) Qualsiasi ulteriore servizio o attestato che risulti qualificante per la posizione messa a concorso.
Particolari di non poco conto che mutano sostanzialmente le possibilità di accesso a coloro che vorranno prendere parte al concorso e a fronte di un più semplice esame proposto inizialmente, si pongono modalità di selezione più severe a vantaggio di figure con esperienza e titoli di alta formazione professionale.
“Rettifica” che rende onore ad un ruolo, ma soprattutto ad un luogo non di certo qualunque per il Matese su cui cittadini e associazioni cittadine hanno scommesso risorse e potenzialità in termini di visibilità per il territorio e in termini di formazione culturale.