Prosegue il controllo a tappeto dei loculi sospetti, rivelatori di amare verità per molte famiglie alifane, convinte fino ad oggi di aver pregato davanti alle lapidi dei loro cari mentre esse risultano vuote, o peggio ancora, discariche per materiali di scarto.
Non è solo cronaca, ma la verità di fatti che macchiano per sempre una comunità: non c’è aneddoto storico, passato o recente, che riferisca simili casi in Alto Casertano o altrove in Campania, e ciò che maggiormente crea sconcerto sono i numeri: circa 100 le tombe poste sotto sequestro dal Pubblico Ministero Gerardina Cozzolino al lavoro con i Carabinieri di Alife e quelli del Ris, ma il loro numero sembra destinato ad aumentare.
A maggio scorso le prime segnalazioni e la decisione del sindaco Salvatore Cirioli di capirci meglio (leggi l’articolo) e rendere giustizia a sepulture, spostamenti di cadaveri sospetti e presunte sparizioni di corpi; dopo i primi accertamenti e la constatazione dell’efferatezza degli atti compiuti, l’acuirsi di maggiori sospetti: da un loculo all’altro, da un caso all’altro, l’intero cimitero di Alife si è trovato oggetto di una macabra rappresentazione dove i defunti alifani sono morti due volte, di cui la seconda per profanazione e per malaffare perchè altra spiegazione non si trova nel gesto di chi ha operato tutto questo.
Indagini in corso che non lasciano trapelare nulla di nuovo se non quanto, giorno dopo giorno, viene rivelato dall’intuito del Magistrato che di fronte a lapidi e cementificazioni sospette non esita ad eseguire approfonditi controlli che di fatto stanno confermando il peggio: loculi vuoti con tanto di lapidi e fiori, oppure sigillati e resi deposito di indumenti e resti di bare.
Sono rimasti aperti, sono all’attenzione di tutti: visioni che fanno soffrire, che stampano una foto di eterna vergogna; visioni che dicono “questo abbiamo fatto”, “di tutto questo siamo stati artefici”, o peggio “questo abbiamo subìto” mentre la dignità di un uomo o una donna – che non muore mai – è fatta oggetto del peggiore atto vandalico che fa di un corpo una carcassa qualunque.
Complicità e connivenze talvolta vincenti su ogni morale.
Dove sono i valori di questa terra, tante volte definita immune dal male e dalla corruzione ascritta ad altri contesti? Dove sono le preghiere, le devozioni, la fede che chiedono a tutti di operare in onestà, trasparenza, legalità per ogni azione intrapresa, come quella di una semplice esumazione o estumulazione?
E’ una vergogna senza fine… I nostri cari profanati in questo modo… Spero solo che la Giustizia, terrena prima e divina poi, non dia scampo a chi ha potuto fare tutto ciò. Non riesco a provare pietà per persone che hanno compiuto tali azioni.