Continuano i riconoscimenti per Franco Pepe, maestro pizzaiolo, che ha fatto del talento un’arte apprezzata in tutto il mondo. Il suo locale – laboratorio, Pepe in Grani, situato nel cuore del centro storico di Caiazzo, è stato riconosciuto come “migliore pizzeria” d’Italia, secondo l’indagine riportata da 50 Top Pizza, prima guida online italiana che passa in rassegna i 500 locali che più si distinguono in termini di qualità, creatività, ricercatezza quando si parla di pizza, dal Nord al Sud del Paese.
“Questo premio mi entusiasma, è un riconoscimento della bontà del percorso d’innovazione che ho intrapreso anni fa, della pazza volontà di cambiamento di una tradizione, quella della pizza, che sembrava immutabile”: a dichiararlo è Franco Pepe, nell’ambito della serata conclusiva del percorso che si è svolta giovedì scorso a Napoli, presso la Sala Italia di Castel Dell’Ovo. È qui che gli squisiti capolavori realizzati da Franco Pepe e dal suo laborioso team sono stati proclamati i migliori, ottenendo così il primo posto in classifica anonima stilata da 100 ispettori. Presenti alla serata il giornalistaPignataro e Barbara Guerra e Albert Sapere, curatori di “Le Strade della Mozzarella”.
A conquistare l’attenzione degli esperti non solo l’insindacabile qualità delle pizze, realizzate con prodotti della gastronomia altocasertana, dalla mozzarella alla cipolla, e così via. Al buon sapore vanno aggiunti infatti la qualità del servizio, che spazia dalla carta dei vini all’arredamento del locale, ecc.
È tuttavia la volontà di custodire e superare al tempo stesso gli insegnamenti di nonno Ciccio e papà Stefano a costituire il valore aggiunto del successo riscosso negli anni da Franco Pepe. Del resto, “innovare” non sarebbe possibile senza premesse, e queste meritano tutto il rispetto da parte di un vero professionista, come nel caso di Pepe, il quale, avvalendosi del contributo dei suoi collaboratori, si dedica con cura a ogni fase del lavoro di panificazione. Ruolo fondamentale è anche quello giocato dalla capacità di dalogare e confrontarsi con chef italiani e non solo, e puntare sempre sul “lavoro di squadra”.
Il Maestro caiatino dedica il nuovo attestato di merito “ai miei figli Stefano e Francesca: vorrei che Stefano coltivasse la sua visione, come Stefano Pepe, a prescindere da suo padre, e che Francesca gli stesse accanto; è anche un premio importante per il territorio, per i suoi produttori e i suoi prodotti, e per Caiazzo, la mia città, per la quale vorrei continuare a essere ambasciatore di pizza e bellezza nel mondo”. Nativa, la pizza vegana a base di farina di Monococco Shebar, nasce proprio dalla voglia di sperimentare nuovi sapori e nuovi stili di lavorazione.