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Coldiretti Campania, sul Matese per raccontare la giovane agricoltura

Grande consenso di pubblico; attesa per l'arrivo del presidente della Regione Vincenzo De Luca, ancora una volta assente dal Matese

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Due giorni di convegni e confronti presso l’Azienda agrituristica La Falode, in prossimità del lago Matese. Circa 500 i partecipanti alla prima edizione di Agricampus, manifestazione promossa da Coldiretti e Campagna amica con sguardo particolare al mondo della giovane agricoltura.
Nell’ambito della manifestazione, l’Oscar Green, il concorso di Giovani Impresa Coldiretti che premia le idee innovative in agricoltura di cui si stanno rendendo protagonisti numerosi ragazzi, quelli che hanno deciso di restare, di riprendere il lavoro dei campi, di portare innovazione nel solo di una tradizione di famiglia talvolta anche mal gestita.
Idee di sviluppo che Coldiretti ha accolto, ha sostenuto e promosso per far sì che l’immagine dell’agricoltura di oggi sia riconosciuta nella sua nuova veste seppur talune esperienze arrivino in ritardo rispetto ad altre regioni d’Italia.

I premi
Merito comunque ai giovani se oggi la campagna ha un altro sapore, se l’agricoltura di questa Regione oggi si presenta agli occhi di un Paese intero come uno dei settori lavorativi più efficienti.
Oscar Green ha premiato tutto questo: innovazione, efficienza, novità, stile…
Sei categorie di premi per un totale di 100 partecipanti: “Crea” per le idee innovative in agricoltura ha premiato Sanacare srl di Pozzuoli dove dagli scarti delle bucce di frutta si ricavano bevande (progetto in collaborazione con il dipartimento di Chimica dell’Università Federico II di Napoli), senza produrre scarti; “Impresa 2.terra” ha premiato l’azienda Calce di Conca della Campania che si occupa di castagne e olive e mette a disposizione – attraverso internet – la possibilità di adottare un castagno e dargli un nome; “Agri-You” che premia il valore sociale dell’agricoltura ha premiato Del Grosso di Baselice, azienda che produce cereali e pseudocereali, quia quinoa, amaranto, the, grano saraceno, grano rosso e lo rivende – secondo la politica della filiera corta – a prezzi vantaggiosi per chiunque; “Campagna amica” che esalta il legame dell’azienda con il territorio, ha premiato L’arcobaleno di Casaluce dove si allevano lumache per la cosmesi e adesso anche per la farmacia: lo sciroppo di lumaca possiede capacità fluidificanti ed espettoranti; la categoria “Fare Rete” ha premiato Aprol di Giffoni Valle Piana che oggi commercializza l’unico marchio di olio con olive di diverse aziende campane che confluiscono in un unico stabilimento di trasformazione; la categoria We Green ha premiato Serrocroce di Monteverde dove grazie ai cereali si produce birra e perfino un jeans ecologico.

Voce rotta dall’emozione per i giovani che hanno ritirato il premio, riconoscendosi la fatica dei progetti, talvolta la solitudine nel realizzarli, l’incertezza per il futuro e accanto a questi sentimenti la gratitudine per la famiglia Coldiretti che nelle varie sedi distribuite in Campania non ha mai negato il supporto, il sostegno, la disponibilità a fare di certe idee dei progetti concreti.

Gli interventi
Presenti alla due giorni gli esponenti nazionali e regionali di Coldiretti: Gennaro Granata e Carmelo Troccoli, rispettivamente delegato regionale e segretario nazionale Coldiretti Giovani Imprese; Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa; Franco Alfieri, consigliere della Regione Campania con incarico all’Agricoltura, Caccia e Pesca; Sonia Palmeri, assessore regionale al Lavoro; Gennaro Masiello, vicepresidente nazionale Coldiretti.
“Lì dove vi sono aziende il territorio è tutelato” le parole di Gardoni, ad evidenziare il valore aggiunto in termini di ricchezza e produttività garantito dalla presenza di imprese agricole che sanno fare qualità; “I psr devono premiare progetti e idee che stanno alla base” di un’attività agricola “e non la quantità” delle domande di accesso ai finanziamenti.
“Politica di supporto alle aree interne come queste dove lo spopolamento rappresenta una minaccia e provoca danni eonormi”, il commento di Alfieri. “Il Matese – ha proseguito il consigliere regionale “è un posto straordinario, e così molti altri, ma non sempre produce ricchezza perchè le potenzialità del territorio non sono ben organizzate”. Ha chiesto di non puntare solo alla politica per poter immaginare un futuro migliore, ma fare rete e confidare sulla competenza delle associazioni di categoria come Coldiretti, la cui efficienza, incrociata con l’entusiasmo di tanti giovani imprenditori, oggi porta risultati tali che fanno della Campania uno dei luoghi più sicuri e meglio controllati in Europa in fatto di produzioni alimentari e animali. “I prodotti agricoli o i beni culturali hanno il loro primo acquirente nella stessa Campania (…). Far conoscere la Campania ai campani: di questo abbiamo bisogno (…) e i mercati di Coldiretti sono una delle strade che meglio rispondono alla grande mercato in cui la qualità delle nostre aziende non trova posto”, così ha concluso.

L’assessore Palmeri, che nel territorio matesino è di casa ha sottolineato il pressing del Governo centrale e regionale per la collaborazione fattiva e operosa tra politiche agricole e politiche del lavoro: impossibile non immaginare dei concreti punti di incontro, di partenza e di arrivo delle due strade. “All’agricoltura che valuta non solo il prodotto, ma anche l’uomo, auguro di poter trovare anche la strada – e la mia proposta è che il prossimo Oscar Green ne tenga conto – di dare spazio concreto alle persone con disabilità o con necessità di inserimento sociale in questo contesto”.
Masiello ha lanciato dal Matese la sfida per il futuro: “È tempo di voltare pagina” partire dall’ascolto dei bisogni. La mission di Coldiretti oggi si fa più mirata, mette in campo maggiori e migliori forme di consulenza per garantire a chi lo richiede vicinanza e risposte concrete e la scelta di investire in formazione , impiegando grandi risorse economiche (600mila pochi anni fa) ha premiato la Campania, così come dimostrano i fatti.
“Non vogliamo ragionare di successi o manchevolezze delle Istituzioni, ma vogliamo guardare a Coldiretti con un nuovo spirito e attivare ancora quel passaggio da sindacato di rappresentanza a sindacato d’impresa”. Parole che scuotono e puntano diritto in avanti.

 

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