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Baia e Latina in festa per i 100 anni di Mario Gianfrancesco

Prima soldato, poi prigioniero di guerra, fu rintracciato dalla famiglia grazie all'interessamento della Santa Sede

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Momenti che fanno sorridere ed emozionano anche: sapere di festeggiare nella propria comunità un centenario, con una lunga storia personale da raccontare ancora, inorgoglisce e intenerisce il cuore.

A Baia e Latina domani grande festa per i 100 anni di Mario Gianfrancesco, nato il 5 agosto del 1917, arruolato dopo gli studi giovanili e militare durante la seconda Guerra mondiale.

Domani 5 agosto alle 18.00, nella chiesa di Santo Stefano, si terrà una messa di ringraziamento celebrata dal parroco don Antonio Sasso; al termine, presso un ristorante locale, grande festa per tutti e il tributo da parte dei familiari, degli amici e un omaggio da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Di Cerbo e dal Centro sociale Anziani.

Del signor Mario, ci ha scritto un breve profilo biografico Pietro Gianfrancesco che la nostra redazione ringrazia, unendosi agli auguri per questo meraviglioso traguardo.

Mario Ginfrancesco è nato a Baia e Latina il 05 agosto 1917. Al termine degli studi di scuola elementare, si dedicò all’apprendistato e alla musica.
Travolto dalla turbolenza di quel difficile momento storico, si trovò, s’in da giovanissima età, a combattere sul fronte africano della seconda Guerra mondiale.
Unitamente alla sua Compagnia, fu preso prigioniero dagli Inglesi.
Dopo circa 4 anni fu tradotto su una nave da guerra britannica per essere deportato in un campo di prigionia, in Inghilterra. Al largo delle coste d’Egitto, però, la nave venne affondata da un U-boat tedesco; risparmiato dagli squali che infestavano le acque e grazie alle luci di Alessandria che facevano da guida, riuscì – congiuntamente ad altri fortunati sopravvissuti – a raggiungere la costa e mettersi in salvo.

Dopo circa 7 anni di prigionia, fu dato per disperso mai i suoi familiari non si arresero; fecero appello al Papa (era Pontefice Pio XII, ndr) grazie al quale venne rintracciato tramite la Croce Rossa Internazionale.

Alla fine del conflitto, fece ritorno a casa dove diede vita ad una modesta falegnameria e si unì in matrimonio con Antonetta Maria Riccio: dal matrimonio nacquero Anna, Rosalia, Pietro e le gemelle Franca e Maria che l’hanno reso nonno di Frank, Terry, Vincenzo, Rosetta, Michelle, Rosa Maria, Antonio, Antonella, Enrico, Raffaele e Mario, nonchè felice bisnonno di Olivia, Sophia, Michael, Emma, Sophia e John Bruno.
Alla fine degli anni sessanta si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha lavorato per circa 18 anni.  Ha fatto rientro in Italia nel 1976 e da allora vi risiede come pensionato, con occhio attento agli sviluppi della politica nonchè degli alberi da frutto e viti del proprio giardino.

Auguri Mario!

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