È accaduto ieri pomeriggio aggravando una situazione già difficile da giorni per via delle alte temperature che soffocano l’Italia e in particolare la provincia di Caserta, così come fanno notare tv e giornali.
A Gioia Sannitica (in località Madonna del Bagno), una grave rottura delle tubature che dal Matese versano l’acqua nella valle telesina e nel casertano: Caserta stessa rischia di rimanere a secco per qualche giorno.
Immediatamente sul posto operai del Consorzio idrico di Terra di Lavoro e mezzi, ma l’abbondante flusso che si sta disperdendo lascia veramente sorpresi: Gioia Sannitica, Castel Campagnano, Ruviano, Alvignano, Piana di Monte Verna e gli altri comuni a seguire verso la piana del Volturno faranno i conti – in queste ore – con il problema.
Meno sorpresi i cittadini di Alife che già da una settimana erano a secco: ieri alle 18 la riparazione del danno alla conduttura sulla strada provinciale Alife-Piedimonte e dopo qualche ora un nuova interruzione per un danno che in giornata – comunica il Sindaco -Cirioli – dovrebbe essere ripristinato.
Disagi che si sommano, problemi che si risolvono con lentezza, non per l’assenza di operai preposti al “pronto soccorso” che tengono in gestione la rete – sia nei tratti di competenza regionale che di Consorzio casertano – ma per le lentezze burocratiche che si associano agli eventi come la verifica del danno e le autorizzazioni spettanti all’Asl ma talvolta per l’individuazione esatta delle rotture.
È solo la punta di un iceberg, un problema molto più grande che corre lungo diverse tratti di rete idrica della Campania, e a macchia di leopardo coinvolge molti comuni delle province di Caserta, Napoli e Benevento, su cui l’Ente Regione ha buona parte di responsabilità.
Nel caso di Alife, nessuna risposta in merito ad un progetto paventato un anno fa dai vertici politico-amministrativi della Campania che vedrebbe la risoluzione del problema sulla linea immediata alla città e ai comuni innestati sulla stessa conduttura.
Un problema che travalica l’oggettivo e impone una riflessione diversa.
Diversa dalla solito buonismo con cui la politica che conta (o dovrebbe contare) strizza l’occhio alle aree interne fingendo, e illudendo sindaci e cittadini dell’Alto Casertano su un futuro e uno sviluppo che devono ancora venire: il passo in avanti costa fatica, richiede lealtà e partecipazione non d’occasione (di voto), ma presenza nella vita della gente e soluzioni vere svincolate da compromessi di campagne elettorali.
In attesa dell’acqua e possibilmente non di “riparazioni” solo temporanee…