Gigliola Alfaro
Due donne morte, una quarantina di feriti, di cui uno grave, 2.600 sfollati. Sono i primi dati provvisori del terremoto che ieri sera, intorno alle 21, ha interessato Ischia. Sono due i luoghi più colpiti della scossa sismica di magnitudo 4.0: Casamicciola e Lacco Ameno, nella zona Fango. In particolare, la zona rossa è circoscritta alla zona alta di Casamicciola Terme. Stamattina il vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, si è recato proprio a Casamicciola alta, dove è crollata una palazzina a tre piani, dalla quale sono stati estratti vivi un neonato di sette mesi, Pasquale, e i suoi genitori. Grande l’impegno per mettere in salvo gli altri due figli. Proprio ora sono riusciti a estrarre vivo Mattias di 7 anni, per essere poi trasportato in ospedale, mentre si è ancora al lavoro per salvare Ciro, di 11 anni. Raggiunto al telefono dal Sir, proprio mentre si trova sul luogo del disastro mons. Lagnese ci racconta quello che ha visto: “A Casamicciola c’è proprio una devastazione. Salendo nella zona alta di Casamicciola ho visto tante macerie e auto capovolte. Qui e anche a Ischia c’è tantissima gente che cerca di scappare, soprattutto turisti”. Il presule ci spiega che “ci sono state delle difficoltà nell’operazione di salvataggio dei due ragazzi”, soprattutto “perché pare che uno dei due sia coperto per buona parte del corpo da macerie”.
Due vittime. Anche buona parte della chiesa del Purgatorio è crollata, “ma – afferma il vescovo – io stamattina sono corso qui perché mi interessa soprattutto stare vicino al papà e alla famiglia di questi bambini. Più tardi, passerò a salutare i familiari delle due donne decedute”. Una delle vittime, quella morta sotto le macerie della chiesa del Purgatorio, “non è un’anziana – ci precisa mons. Lagnese – come è stato detto, ma si tratta di Lina Balestrieri Cutaneo, membro del Consiglio pastorale diocesano. La donna, tra i cinquanta e i sessant’anni, stava andando a fare un incontro di preghiera in una famiglia. Dopo aver parcheggiato a fianco alla chiesa, le è caduto il muro addosso ed è morta”. Appartenente al Cammino neocatecumenale, Lina era molto attiva nella pastorale familiare in diocesi. L’altra vittima, secondo quanto hanno riferito al presule, è una donna che “sarebbe morta a seguito di un infarto per la paura del terremoto, mentre la portavano in ospedale per ferite”.
Tanta paura. “C’è tanta tristezza sul volto delle persone, anche perché il popolo ischitano, e in particolare quello di Casamicciola, conserva nella memoria collettiva l’esperienza di un devastante terremoto, avvenuto 137 anni fa, che distrusse completamente Casamicciola e buona parte dell’Isola”, afferma mons. Lagnese -. Perciò, le persone qui vivono con il terrore del terremoto, che purtroppo ieri sera ci ha fatto visita”. La scossa di ieri sera “è stata sentita in modo forte, anche se è stata breve e questo ha permesso che i danni non siano stati ancora più grossi. Qui, comunque, il dramma è forte”. Da ieri sera ci sarebbero state una decina di scosse di assestamento: “Speriamo – auspica il vescovo – che non ce ne siano ulteriori, perché ci sono muri pericolanti. Per arrivare a Casamicciola ho dovuto mettere il casco. Ci sono diverse situazioni di pericolo”. Ci sono stati danni alle chiese nella diocesi? “Adesso la priorità sono le persone. Siamo qui proprio per essere vicini alle famiglie, ma ci siamo intesi con la Soprintendenza e i vigili del fuoco per capire quello che c’è da fare, ma, ribadisco, ci interessano soprattutto le famiglie, le persone”. Più tardi ci sarà un sopralluogo anche alla chiesa del Purgatorio.
Le nostre strutture e l’episcopio pronti ad accogliere gli sfollati. “Stamattina presto – ricorda mons. Lagnese – è stato bello ricevere la telefonata di mons. Nunzio Galantino, che mi ha chiamato per assicurarmi la solidarietà dei vescovi italiani e la disponibilità della Conferenza episcopale per venire incontro alle esigenze delle persone che si trovano in una situazione di forte disagio”. Anche la Chiesa di Ischia si prepara ad aiutare chi è in difficoltà: “La prima esigenza, al momento, è trovare un alloggio immediato per tutti quelli che hanno perso una casa – sottolinea il vescovo -. C’è già la Federalberghi che si è messa in moto per trovare dei posti letto, ma, evidentemente, ci sono anche le nostre strutture. Lo stesso episcopio, la casa del vescovo è a disposizione. Infatti, nella zona di Ischia, dove si trova l’episcopio, non ci sono danni forti, che si sono registrati, invece, soprattutto nella zona di Casamicciola alta”. Mons. Lagnese ci anticipa anche che “certamente tra stasera e domani ci organizzeremo come presbiterio e come popolo di Dio per un momento di preghiera e di adorazione. Oggi, tra l’altro, è la memoria di Maria Regina: vogliamo affidare proprio alla Madonna la comunità ischitana e specialmente il popolo di Casamicciola, che venera in una maniera tutta particolare l’Addolorata”.
Fonte Agensir