Il Matese è considerato da sempre “Terra dei Funghi“. Le più note riviste per appassionati ritengono che alcune aree del Matese siano tra le più produttive d’Italia. Non a caso, purtroppo, orde di cercatori assalgono i nostri monti nel periodo di miglior produzione. Ma Funghi non vuol dire solo porcini…
Terra di grande biodiversità, il Matese è anche habitat di tantissime specie fungine, come affermano i micologi dell’Associazione Micologica del Matese, il sodalizio di esperti di funghi epigei ed ipogei più importante del territorio, impegnati nella ricerca e nello studio delle specie fungine ma soprattutto nella tutela e nella promozione del patrimonio micologico del territorio matesino.
Ed ecco la grande scoperta!
Ciò che tutti si auguravano è finalmente realtà: il ritrovamento, negli areali di crescita del Matese, di una nuova specie fungina, mai ritrovata in nessun’altra parte del aondo!
Il merito del ritrovamento va a Bernardo Picillo (Nando per gli amici) di Sant’Angelo d’Alife, uno dei fondatori dell’Associazione Micologica del Matese. Micologo appassionato, ha da sempre approfondito lo studio dei miceti, andando oltre la semplice determinazione macroscopica. Una necessaria esperienza nel Lazio gli ha permesso di incontrare alcuni tra i micologi più illustri in campo nazionale ed internazionale che lo hanno incoraggiato a spingersi oltre i limiti della conoscenza convenzionale. Nando ha ricercato e trovato ben sette nuove specie, uniche al mondo, avvalendosi dell’ausilio della “biologia molecolare” (il DNA per intenderci) con la collaborazione di laboratori micologici internazionali.
Ma il suo più prestigioso ritrovamento è l’ultimo! Una specie fungina descritta per la prima volta al mondo, da lui trovata in uno dei luoghi simbolo del Matese: la Cipresseta degli Zappini in Fontegreca. Una volta determinata, ha voluto legare per sempre la sua identità al territorio d’origine e in quell’attimo ha cominciato ad esistere la Rhodocybe Matesina.
Recentemente ne è stato celebrato il battesimo su una delle riviste scientifiche micologiche più prestigiose al mondo (Fungal Planet) che nel suo ultimo numero ne ha pubblicato la scoperta, dandole l’ufficialità di riconoscimento da parte del mondo scientifico.
Per noi matesini avere una tale evidenza è motivo di profondo orgoglio, quello di appartenere ad un territorio che di risorse e di biodiversità fa un serio punto di forza. Promuovere queste evidenze non è solo dare lustro ad un singolo ricercatore locale o ad un gruppo di studiosi, ma soprattutto significa dare coscienza a chi vive nel e per il Matese, un’area unica, ricca e affascinante, anche se l’opinione comune è che questo non porti “tesoro”.
Sono queste le grandi opportunità che il nostro Matese possiede per grazia di Madre Natura. Spetta a noi, abitanti del luogo, saperle conoscere, apprezzare, tutelare e promuovere perché possano creare spunti di attrazione per far conoscere e amare sempre più questa nostra Grande Terra.
LEGGI L’ARTICOLO DI FUNGAL PLANET SULLA SCOPERTA
comunicato di Vincenzo D’Andrea
presidente Associazione Micologica del Matese