Ore di fuoco sul Matese a partire da ieri pomeriggio quando nuovi focolai si sono alimentati ininterrottamente e tutt’ora avanzano su più fronti.
Dopo gli incendi dei giorni scorsi che hanno toccato da vicino il comune di Ailano, la montagna continua a bruciare in più punti: nelle gole tra Raviscanina e Ailano e nei boschi in prossimità di Ailano.
Le fiamme, nel loro percorso hanno raggiunto il bosco di Selvapiana nel comune di Sant’Angelo senza lambire però il vicino castello normanno.
Da subito, a combattere le fiamme, di cui si conferma la natura dolosa, gli uomini della Comunità Montana del Matese, Carabinieri e Vigili del Fuoco, questi ultimi presenti anche con un aereo canadair.
In fumo ettari di bosco, un’intera macchia verde, che non solo riveste un valore estetico per il territorio, ma costituisce habitat naturale per diverse specie di uccelli e animali selvatici che nidificano e vivono in queste aree, come le più recenti segnalazioni di diversi caprioli.
C’è anche un aspetto di salute pubblica da considerare: gli incendi di boschi e foreste producono grandi quantità di diossine, oltre che benzopirene e polveri sottili. Per le diossine, la quantità stimata che viene emessa dal rogo di un ettaro di bosco è pari a 400.000 nanogrammi. Poiché la tossicità delle diossine si misura in picogrammi questo valore lo dobbiamo moltiplicare per 1000, cioè 400milioni di picogrammi per ettaro. Sono stati bruciati, mi dicono, più di 150 ettari per cui la quantità emessa di diossina in questo incendio arriva all’astronomica quantità di 60miliardi di picogrammi. Se consideriamo che, ad esempio, la mozzarella non può essere consumata se contiene più di 3 picogrammi di diossine per grammo di grasso fatevi voi un’idea del disastro ambientale che ci ha colpito e di come, nei prossimi anni, ci troveremo ad ingerire abnormi quantità di questi tossici attraverso la catena alimentare basata su prodotti locali. Occorrerebbe che le autorità preposte attivassero un piano di monitoraggio biologico. Ma figuriamoci se il problema se lo sono posto. Se se lo fossero posto le autorità preposte e anche i cittadini, che sono rimasti passivi, l’incendio sarebbe stato contenuto sul nascere.