Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese. Grande successo per la Scala della Comunione dei Santi

Piedimonte Matese. Grande successo per la Scala della Comunione dei Santi

Anche il Vescovo di Cerbo ha partecipato: con lui, centinaia di fedeli che nella serata del 7 settembre, hanno assistito al rito di benedizione del nuovo accesso monumentale alla cella campanaria di Ave Gratia Plena

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È stato un successo inatteso, che ha fatto da degno apripista all’edizione 2017 della festa della Madonna della Libera.
Infatti, la manifestazione mariana che da oltre tre secoli ricompatta e coinvolge il Rione Vallata di Piedimonte Matese – e che anche quest’anno ha fatto registrare un riscontro eccellente, in termini di iniziative e presenze – è stata preceduta dal rito di benedizione della Scala della Comunione dei Santi, nel campanile di Ave Gratia Plena.

Per molti fedeli di questa Comunità e dell’intera cittadina resterà indimenticabile la serata del 7 settembre, vigilia della Festa mariana: piazza Annunziata è stata trasformata in un piccolo teatro a cielo aperto dove, dopo il rito di benedizione presieduto dal Vescovo, Mons. Valentino di Cerbo, alcuni ragazzi della Parrocchia hanno messo in scena uno spettacolo interamente incentrato sulla storia della torre.
La rappresentazione, dal titolo A suon di campana, ha ripercorso brevemente tutto il lasso di tempo che va dal 1694 (anno di costruzione della torre) ad oggi, usando come filo conduttore le date di fusione di ciascuna delle singole campane che si trovano sul campanile. Ma l’emozione dei fedeli si è resa evidente quando i ragazzi hanno riproposto le antiche suonate di campane che fino agli anni ’70 venivano eseguite dai campanari e dai giovani del posto: l’Azzennàta, l’Angelus, il Viatico (solo per citarne alcune), ascoltate da tutti in religioso silenzio, hanno suscitato un turbinio di pensieri e ricordi legati alla vita di ciascuno, il tutto reso più intenso quando, a spettacolo finito, la visita alla Scala maiolicata e poi su, su, fino alla cella campanaria, mostrava un volto inedito ed affascinante del quartiere e della città, fino ad allora rimasto celato (come ad esempio l’eccezionale panorama in notturna).

Ma l’opera dei ragazzi della Parrocchia non si è fermata solo alla pulizia ed alla valorizzazione della torre: nel giro di una estate intera, essi si sono ritrovati nel salone restaurato (comunicante con il campanile e soprastante la navata destra di Ave Gratia Plena), per rimettere in luce tutta una serie di suppellettili, statue e quadri, rimaste nei depositi per lungo tempo; tutto questo ha generato una mostra permanente di opere d’Arte, dal titolo I Santi dimenticati, che ha trasformato il locale in uno spazio museale di tutto rispetto, catalizzando cosi l’attenzione di tutti, grandi e piccini, giovani e vecchi.
Quest’ultimi in particolare hanno potuto rivedere immagini legate alla propria infanzia, come la Vergine del Carmine, venerata fino al 1956 nell’omonima chiesa piedimontese, prima che venisse sostituita dall’attuale scultura di ambito trentino.

Le visite, continuate anche la sera dell’8 settembre, non si sono arrestate, al punto tale che giorno dopo giorno, dallo scorso fine settimana, non mancano fedeli i quali, alla spicciolata, si recano a visitare il nuovo accesso monumentale alla cella campanaria dell’Annunziata. Una forte emozione dunque, anche da parte di Don Emilio Salvatore, Parroco di Vallata ed ideatore della scala, non che del Maestro Elvio Sagnella da San Lorenzello (autore delle maioliche) e dello stesso Mons. Di Cerbo il quale, in visita alla cella campanaria dopo la benedizione, ha dato alcuni rintocchi di campana ricordando ai ragazzi i suoi trascorsi giovanili da campanaro.

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