Ha ottenuto l’approvazione in Senato, ieri (28 settembre), il Disegno di Legge sui piccoli Comuni, che porta la firma del presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, e di Patrizia Terzoni (M5s).
Il provvedimento rappresenta un importante passo in avanti per quei centri che per definizione sono abitati da meno di cinquemila abitanti, 5.591 in Italia, e che ogni giorno fanno i conti con un progressivo calo demografico, per i quali dunque è fondamentale “La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è”: questa l’affermazione di Antonio Decaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), che ritrae in modo circospetto, la realtà odierna dei comuni italiani.
Diversi i benefici concessi alle piccole realtà italiane secondo il testo di Legge, attraverso misure che mirano al “sostegno” e “alla valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni“.
Oltre al risanamento delle aree comunali danneggiate da dissesto idrogeologico, di cui il Governo si fa carico, vengono messi in conto anche interventi per la progettazione e la realizzazione di un “sistema di ciclovie turistiche”, che comprende diverse zone d’Italia, per il quale ogni Comune è tenuto a presentare il proprio progetto.
Facendo riferimento alle diverse sollecitazioni avanzate dall’Anci al Governo italiano, e alle criticità che gravano sui contesti più piccoli, sfociando spesso in un evidente degrado, Decaro auspica che la Legge appena approvata possa garantire anche una rilettura di quelle norme che non si confanno ai “Comuni di minore dimensione demografica”. Per soddisfare i bisogni di queste ultime realtà, è necessario mettere in atto “politiche differenziate”, che rispondano alle esigenze specifiche delle comunità. Soddisfazione viene altresì espressa dal presidente Decaro, per una legge una legge che a suo tempo aveva proposto l’Anci”, aveva concluso il presidente Anci. (fonte Anci.it)
Il provvedimento rappresenta un importante passo in avanti per quei centri che per definizione sono abitati da meno di cinquemila abitanti, 5.591 in Italia, e che ogni giorno fanno i conti con un progressivo calo demografico, per i quali dunque è fondamentale “La dimensione demografica non è un difetto, lo spopolamento lo è”: questa l’affermazione di Antonio Decaro, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), che ritrae in modo circospetto, la realtà odierna dei comuni italiani.
Diversi i benefici concessi alle piccole realtà italiane secondo il testo di Legge, attraverso misure che mirano al “sostegno” e “alla valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni“.
Oltre al risanamento delle aree comunali danneggiate da dissesto idrogeologico, di cui il Governo si fa carico, vengono messi in conto anche interventi per la progettazione e la realizzazione di un “sistema di ciclovie turistiche”, che comprende diverse zone d’Italia, per il quale ogni Comune è tenuto a presentare il proprio progetto.
Facendo riferimento alle diverse sollecitazioni avanzate dall’Anci al Governo italiano, e alle criticità che gravano sui contesti più piccoli, sfociando spesso in un evidente degrado, Decaro auspica che la Legge appena approvata possa garantire anche una rilettura di quelle norme che non si confanno ai “Comuni di minore dimensione demografica”. Per soddisfare i bisogni di queste ultime realtà, è necessario mettere in atto “politiche differenziate”, che rispondano alle esigenze specifiche delle comunità. Soddisfazione viene altresì espressa dal presidente Decaro, per una legge una legge che a suo tempo aveva proposto l’Anci”, aveva concluso il presidente Anci. (fonte Anci.it)
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