Home Territorio Alife con l’acqua, ma solo di notte. Nessun danno e molte domande

Alife con l’acqua, ma solo di notte. Nessun danno e molte domande

Se il problema non è alla conduttura di proprietà della Regione Campania, allora il limite è alle tubature comunali?

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Disagi ininterrotti da 15 giorni: attesa per le “consuete” riparazioni alla condotta idrica che da Piedimonte Matese porta l’acqua verso la città.
Così è accaduto la scorsa settimana nei giorni di lunedì e venerdì, quando la ditta Idroambiente srl è stata nuovamente al lavoro sulla ex strada nazionale per la riparazione del tratto di proprietà della Regione Campania esattamente Acquedotto Campano Scarl.
Ad oggi pur non risultando alcun nuovo danno, i residenti fanno i conti con i soliti rubinetti a secco: a subire maggiori disagi sono le abitazioni a piano rialzato dove, il poco flusso di acqua non giunge affatto, a vantaggio delle abitazioni a piano terra.

Una lentezza che pesa più di ogni altra zavorra in questo momento per quei cittadini senza serbatoi per la raccolta e la conservazione dell’acqua: quasi una condizione obbligata ormai, anche per quelle famiglie che non dispongono di spazi adeguati per simili scorte.

Ad oggi non risulta alcun danno segnalato alla conduttura, eppure il problema c’è’. L’anomalia sta nella portata maggiore di acqua che durante la notte accede alle abitazioni rispetto alle ore diurne quando il consumo di acqua diventa maggiore.
La domanda che avanza tra i residenti in questi momenti è la seguente: oltre ad essere un problema di “danni” e rotture alle tubature obsolete e fatiscenti in cemento amianto (in questo momento esclusi dai tecnici dell’Acquedotto Campano Scarl) potrebbe essere un limite della condotta comunale che attraversa le strade cittadine e si disperde anche nei numerosi allacci che negli anni si sono aggiunti sulla rete principale con l’aumentato numero di abitazioni? Problema che rimbalzerebbe al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro.

Il perdurare di un disagio rischia di diventare normalità, scontata occasione di convivenza tra i cittadini e gli storici problemi per i quali la politica ha prestato soluzioni – in passato – fondamentalmente in campagna elettorale.

Ora se il diritto di cittadinanza è quello di voler conoscere, partecipare, prendere parte al dibattito pubblico, l’altra domanda che si impone è perchè ad una petizione da destinare alla Regione per il problema “acqua”, abbiano partecipato meno di 300 persone, probabilmente provenienti dagli stessi nuclei familiari.

Costa davvero tanto l’impegno per la città…

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