Oggi, 13 ottobre, ricorre il Centenario dell’ultima delle Apparizioni della Vergine Maria a Fatima.
Come si ricorderà, i piccoli Lucia Dos Santos, Francesco e Giacinta Marto, tre piccoli pastorelli portoghesi di 10, 9 e 7 anni, ricevettero rispettivamente tra il 1915 ed il 1916 una serie di apparizioni angeliche, che li prepararono alla visione della Vergine, la prima delle quali avvenne il 13 maggio del 1917: in essa, come nei cinque incontri successivi ogni 13 del mese, la Madonna rese questi bambini destinatari di visioni, messaggi ed inviti alla conversione che avrebbero segnato per sempre il corso della storia portoghese, del mondo e segnatamente della Chiesa Cattolica e del suo Pastore. Tuttavia, non tutti prestarono fede a quanto essi affermarono di aver udito e visto. Ma la Provvidenza, che aveva prescelto questi tre piccoli testimoni per la loro immensa fede, non fece trascorrere molto tempo per mandare segni ancor più evidenti.
Infatti, durante tutta la notte tra il 12 e il 13 ottobre 1917 e tutta la mattinata successiva cadde una pioggia torrenziale, che tuttavia non fermò il fiume umano di fedeli che si riversò presso il luogo delle apparizioni. Pare che il numero dei presenti alla Cova da Iria fosse tra le 50 mila e le 70 mila persone. Lucia, Francesco e Giacinta arrivarono intorno alle 11.30 e chiusi gli ombrelli iniziarono a recitare il rosario: alle 12, la Vergine si manifestò, comparendo come di consueto su un leccio ed all’istante la pioggia cessò. Lucia chiese alla Vergine “Che cosa vuole da me Vostra Grazia?” ed Ella rispose “Voglio dirti che si faccia qui una cappella in mio onore. Io sono Nostra Signora del Rosario. Che si continui sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati ritorneranno presto alle loro famiglie” e dopo aver domandato ancora una volta la conversione dei peccatori, aprì le mani facendo da specchio al sole. Lucia, trascinata da un moto interiore, gridò a tutti di guardare il sole, accanto al quale si palesarono le figure di San Giuseppe col Bambino Gesù e la Madonna vestita di bianco con un mantello azzurro: “Giuseppe ed il Bambino Gesù – racconta Lucia nelle sue memorie – sembravano benedire il mondo attraverso dei gesti che facevano con la mano, in forma di croce. Poco dopo, scomparsa questa apparizione ho visto il Signore e la Madonna sotto un aspetto che dava l’idea di essere Nostra Signora Dei Dolori Il Signore sembrava benedire il mondo nello stesso modo come aveva fatto San Giuseppe. Scomparsa questa apparizione mi parve di vedere ancora la Madonna con un aspetto che sembrava Nostra Signora Del Carmelo.” Quando anche questa visione sparì, cominciò il miracolo vero e proprio: il cielo si rivelò senza nuvole ed il sole si mostrò come un disco bianco, visibile anche ad occhio nudo, che a tre riprese tremò, girò su sé stesso vorticosamente, emanando fasci di luce sulla folla, per poi sembrare che, colorato rosso sangue, piombasse rovinosamente sulla terra. I presenti, terrorizzati, temettero il peggio, ma dopo essersi diretto all’orizzonte, il sole si fermò e la folla si ritrovò con i vestiti completamente asciutti.
Da quel momento in poi iniziò l’epopea di uno dei Luoghi di culto mariani più amati in tutto il mondo, il Santuario di Fatima appunto, che ogni anno attira qualcosa come circa 7 milioni di pellegrini l’anno, primi tra tutti i Sommi Pontefici, da Paolo VI a Giovanni Paolo II (che attribuì la salvezza dopo l’attentato del 1981 proprio all’intercessione della Madonna di Fatima), da Benedetto XVI a Papa Francesco (che lo ha visitato nel maggio 2017). Una meta religiosa di tutto rispetto dunque, ambita anche dai fedeli di Alife-Caiazzo, una rappresentanza dei quali ha raggiunto la Cova da Iria proprio nel luglio di quest’anno, guidata dal vescovo Mons. Valentino Di Cerbo.
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