Home Territorio Scout Piedimonte Matese. Torna il “branco” e si rientra nella natura

Scout Piedimonte Matese. Torna il “branco” e si rientra nella natura

Domenica 15 ottobre, il gruppo Scout di Piedimonte Matese ha dato inizio al nuovo anno di attività, guidati da don Salvatore Di Chello, assistente spirituale

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Domenica 15 ottobre si è riaperto al completo l’anno Scout, grazie soprattutto all’impegno di don Salvatore Di Chello, assistente spirituale scout. Un insieme di esperienze indelebili unite alla voglia di scoprire nuove realtà, fanno di questi scout persone pronte ad ogni avventura. Per una mancanza di capi formatori, era rimasto chiuso il gruppo dei “lupetti”, ossia quello formato da bambini dagli 8 agli 11 anni, che quest’anno invece è tornato a pieno regime. Durante questa fase, i bambini scoprono, attraverso il gioco e la figura di San Francesco, tutti i segreti del mondo che li circonda, ponendo al centro dell’attenzione la figura della famiglia.

A partire da questo nuovo anno, l’Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) ha improntato il cammino su una direzione più vocazionale, chiedendo al formatore di guardare a fondo ogni ragazzo, poiché non ci si focalizzi solo sull’ “aggregazionismo” e l’assimilazione di nozioni bensì sull’esperienza catecumenale che abbraccia in toto la persona. Il cammino Scout va fino ai 21 anni, età in cui il ragazzo è proiettato verso una vita basata sulla testimonianza e sul servizio, un po’ come San Paolo, apostolo delle genti. Per fare più chiarezza sul percorso, il ragazzo passa dalla fase del Branco, a quella del Reparto (11-15 anni), fino ad arrivare al Noviziato e infine al Clan. Grazie alla formazione, uno scout impara a comprendere la società nella quale vive, unendo a questo uno sviluppo del senso critico volto al miglioramento.

Durante la prima giornata, gli Scout hanno costruito un vero e proprio altare utilizzando semplicemente i loro zaini proprio per indicare il cammino dell’uomo e l’essere sempre pronti e vigilanti nell’attesa del Signore, l'”estote parati” del Vangelo di Matteo al capitolo 24, v. 44. Molto importanti le parole di don Salvatore Di Chello, il quale si immedesima a pieno nello spirito cristiano tramite le leggi non scritte della natura che ci circonda: “E noi siamo pronti. Pronti a vivere una nuova avventura, rivestendoci delle armi della fede, muniti di una tenda per casa e di un sacco a pelo per letto, aventi come cuscino una pietra e come tetto le stelle, celebrando la Santa Messa nella stupenda cattedrale della natura. E quando il Signore ci chiamerà ad essere uomini e donne del domani, saremo pronti, con il sorriso sulle labbra, a vivere una nuova”.

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