Home Arte e Cultura Piedimonte Matese. “San Gennaro tra i leoni” riconsegnato alla Città

Piedimonte Matese. “San Gennaro tra i leoni” riconsegnato alla Città

La straordinaria opera d’Arte, realizzata da Paolo De Matteis e recentemente recuperata, ha riunito studenti, cittadini e numerose autorità. Presenti il Sindaco Luigi Di Lorenzo, il Soprintendente Salvatore Buonomo, il vescovo Mons. Valentino Di Cerbo

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Si è svolta a Piedimonte Matese la presentazione della tela San Gennaro tra i leoni all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel corso di un interessante incontro, a cui hanno preso parte scolaresche provenienti dai principali Istituti del capoluogo matesino e numerosi cittadini, sono stati illustrati minuziosamente tutti i passaggi e gli esiti che hanno portato al rientro della magnifica opera pittorica, realizzata dal pittore dei circoli culturali napoletano, Paolo De Matteis, nell’anno 1710. Momento di riflessione culturale e umana in cui il Vescovo Mons. Di Cerbo ha lanciato il forte messaggio ai giovani presenti: amare questa terra, scommettere ed investire su di essa.

Tra gli interventi, coordinati dal giornalista Gianfrancesco D’Andrea, quello del Parroco della Comunità, Don Andrea De Vico il quale, esprimendo il proprio apprezzamento per il recupero della preziosa tela, ha ricordato come “La dimenticanza fa più danni di un ladro”; anche il sindaco Luigi Di Lorenzo, ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale, dicendosi molto contento per questo intervento, che porta nuovo lustro alla città ed al territorio riconoscendo il ruolo che la Chiesa, come istituzione, ha avuto e ha sul territorio in fatto di conservazione e custodia del ricco patrimonio artistico. Successivamente è stata la volta dell’Arch. Salvatore Buonomo, Soprintendente per le provincie di Caserta e Benevento, affermando come “dietro questa riconsegna c’è una committenza illuminata e prestigiosa per Piedimonte, che resta uno dei centri dell’eccellenza culturale del nostro paese” e ha sottolineato come “questa restituzione non possa essere altro che l’inizio di una nuova era”.

L’intervento della Dott.ssa Marianna Merolle, della Soprintendenza, ha voluto ripercorrere “storicamente” non solo la tela di De Matteis, ma l’esperienza artistica della Città e dei suoi committenti. Nell’intervento del restauratore Decio Carelli, si sono concentrati i dettagli “tecnici” e le fasi che hanno permesso il recupero della tela, ma in particolare il racconto della sorpresa allo scoprire la firma del grande De Matteis.
A riportare l’attenzione dei presenti su un discorso artistico di più ampio respiro, sintesi di conoscenza e ed esperienza, Iolanda D’Angelo, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Statale G. Galilei di Piedimonte Matese: come l’amore per l’arte può essere occasione di scoperta e approfondimenti di una città nella sua completezza e come in essa può trovare posto la creatività dei suoi abitanti tesa a promuoverla.
Conclusioni affidate al padrone di casa, il Vescovo Mons. Valentino Di Cerbo. Nelle sue parole la gratitudine per quanto realizzato: il restauro della Soprintendenza ma in particolare il forte senso di identità di una parrocchia che ha avuto cura e premura di un suo bene, provvedendo non solo al suo recupero artistico, ma anche alla sua ricollocazione nella memoria e nella identità locali garantendo continuità storica e soprattutto rafforzando il senso di responsabilità “comune” che deve essere di ogni comunità.
Le contemporanea presenza delle Istituzioni, in un contesto così significativo “sollecita a lavorare per il bene comune” ha spiegato Mons. Di Cerbo e a riconoscere che dietro il ruolo istituzionale di ciascuno vi sono persone che contagiate dalla passione per il bene e il bello sanno essere per la società modelli di riferimento umano e professionale. “La vita è una staffetta in cui chi corre prima, se si impegna, avvantaggia coloro che vengono dopo”, queste le parole del Vescovo per spiegare la necessità e l’urgenza di non stare a guardare, di non attendere che siano altri a compiere un passo o una più grande impresa, ma ad essere presenti e operosi ora. Messaggio consegnato ai tanti giovani presenti in Basilica, con la richiesta di “continuare la corsa con identica passione per promuovere il bene del nostro territorio, dal quale non bisogna scappare, ma scommettere e investire”

1 COMMENTO

  1. Nel convegno sarebbe stato opportuno ricordare anche le Reliquie del Santo fatte pervenire in Piedimonte agli inizi del ‘700 per volere della Sanseverino; probabilmente per l’occasione è stato commissionato il dipinto

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