“È davvero meraviglioso vedere come, dopo mille anni, il popolo caiatino sia legato alla memoria e al culto di questo Vescovo Santo”. Così S.E. Mons. Valentino Di Cerbo nell’omelia tenuta durante la Messa che ha seguito la processione, guardando la chiesa Concattedrale piena di fedeli. “Di Santo Stefano Menicillo in realtà si posseggono poche notizie riguardanti la sua vita”, ha continuato il Vescovo, “se ne ricordano i miracoli, che sono senz’altro importanti ma che, tuttavia, non sono sufficienti per raccontarne la grandezza. Auspico che chi mi succederà possa avviare un lavoro affinché venga scritta una biografia più approfondita di questo nostro Santo”.
Per parlare di Santo Stefano, il vescovo Valentino ha così opportunamente fatto riferimento al brano del Vangelo della scorsa domenica, 29 ottobre, il brano in cui Gesù, rispondendo ai farisei che volevano metterlo in trappola, ci ricorda il Comandamento più grande, quello che invita ad amare: “Amerai il Signore Dio tuo… Amerai il prossimo tuo”. Amerai, sempre! Non oggi, domani o dopodomani, ma sempre. Gesù dice che dobbiamo amare Dio senza sconti: chi ama Dio con la mente e con tutto sé stesso vede lontano, vede oltre e non esclude gli altri. “Ama il prossimo tuo, quello che ti è più vicino, quello che ti è capitato per caso, persone vere e proprie, non persone astratte. Ama il prossimo tuo come te stesso è un invito a volersi bene, ad amare sé stessi come creature vive amate da un amore più grande che è quello del Padre.
Questo atteggiamento di vita si può perseguire seguendo l’esempio di Santo Stefano, un uomo semplice, un giovane vescovo di 44 anni che riuscì mille anni fa a seminare così tanto amore che ancora oggi ne possiamo godere i frutti.