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Giorno dei Santi e il cielo di novembre, di Margherita Guidacci

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GIORNO DEI SANTI E IL CIELO DI NOVEMBRE

Giorno dei Santi e il cielo di Novembre
Riflesso nell’asfalto delle vie
Inondate di pioggia, due grigiori
Paralleli ad opprimere lo sguardo
Dovunque cerchi fuga. La città
Sembra di piombo e cenere, ed il crudo
Lampo dei fari rende più spettrali
I visi dei passanti. Lente scorrono
Le ore in questo scroscio
D’acqua, tra schizzi brevi
Di fango e il volteggiare
Di foglie marce dai giardini. È arduo
Oggi pensare al Paradiso: tutto
Ci riconduce e prostra sulla terra.
Occorre troppa fede a superare
L’alta barriera di tristezza. Facile
Sarà invece domani, nella scia
D’una stagione di disfacimento,
Ricordare la fine d’ogni carne.

Il tipico quadretto autunnale è quello che la poetessa riproduce con i suoi versi: cielo e città dello stesso color grigio, asfalto fangoso, giardini che pian piano si riempiono di foglie cadute dagli alberi. Il giorno di Ognissanti si presenta così, emana un’aura di tristezza, che non aiuta a pensare al gioviale Paradiso. Solo la fede permette di affrontare il pensiero della fine con serenità

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