Home Curiosità Mondragone. “Pronto, sono Papa Francesco”. Il Santo Padre telefona al giovane Luca

Mondragone. “Pronto, sono Papa Francesco”. Il Santo Padre telefona al giovane Luca

Un ragazzo campano, studente in Teologia e collaboratore Caritas, è stato tra i fortunati ad essere raggiunto da una telefonata diretta di Bergoglio. Dieci minuti di intensa comunione spirituale, con un insegnamento “Mettersi in ascolto dell’altro, con umiltà e discrezione”

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E’ già successo, anche nella nostra Diocesi di Alife Caiazzo, ma ogni volta che si ripete è una notizia che passa di bocca in bocca, di media in media, lasciando piacevolmente toccati.. ed incuriositi: cosa si prova nello stare a telefono con un Pontefice, entrare in contatto con lui a tu per tu, in uno scambio privo di formalità, all’insegna dell’intimità più profonda? Ce lo racconta Luca Caiazzo, giovane studente di Teologia e collaboratore Caritas presso la Parrocchia di San Rufino in Mondragone; lo scorso fine settimana, egli è stato uno dei fortunati ad essere raggiunto da una telefonata diretta di Papa Francesco.

Luca Caiazzo, davanti alla Cattedrale di Sessa Aurunca

L’ho riconosciuto subito”. La cronaca che Luca ci restituisce è piena di gioia “Venerdi mattina – ci racconta – mentre preparavo un incontro per i ragazzi della parrocchia, ascoltavo una catechesi del Papa su Youtube; verso le 10.18 sono stato contattato da un numero anonimo. ‘Sig. Luca Caiazzo buongiorno, come sta?’ ed ho riconosciuto subito quella voce”. Stupore e commozione, per un gesto che è conseguenza di un’iniziativa presa dal ragazzo non molto tempo prima “Gli avevo scritto una lettera in cui, a parte alcune richieste di preghiera per la Chiesa locale e per la Visita pastorale in corso nella mia Diocesi (Sessa Aurunca), ho raccontato di un lutto che ha colpito me e la mia famiglia. Sentire il Papa in silenzio per ascoltare ciò che avevo nel cuore mi ha fatto pensare subito a quella visione della Chiesa come ‘ospedale da campo’ che il Papa spesso rievoca, priva di tanti formalismi. Mi ha dato quasi l’impressione che non volesse avere altro da fare se non ascoltare un giovane, percepirne la fede che non è fatta di certezze e comodità. In quei dieci minuti, lui stesso mi ha mostrato come mettere in pratica la Evangelii gaudium, che è il suo manifesto pastorale”. L’emozione in Luca è stata tale da scatenare subito il contagio “Avendo ricordato al Papa anche il mio Vescovo e la Diocesi, al termine della chiamata ho telefonato subito a Mons. Orazio Francesco Piazza. Dopo un primo momento di sorpresa e dopo avergli raccontato tutto, anche lui è rimasto molto emozionato dell’accaduto”.

Luca Caiazzo con il suo Vescovo Mons. O.F.Piazza

Una telefonata che si fa riflessione. E quali insegnamenti ha suscitato la telefonata Santo Padre in questo ragazzo? E’ Luca stesso a rispondere “È proprio vero che per mettersi in ascolto dell’altro c’è bisogno di umiltà e discrezione: questa telefonata mi ha fatto ricordare un pensiero del mio vescovo che una volta mi disse ‘più forte è il dolore più grande è l’amore’. Per essere autentici: più si ha a cuore quella persona, quella storia, più si ha amore per essa.. e si sta in presenza silenziosa col dolore.  E cosi come si soffre per un familiare e quindi si ha tanto nel cuore di quella persona, cosi anche chi soffre per la Chiesa indica la grande passione che ha per essa – e conclude – la cosa bella per me e per la mia comunità è che il Papa rafforza la Grazia che ogni giorno viviamo in questo cammino ecclesiale, dove cerchiamo comunione tra realtà sociale e Chiesa, grazie anche ai nostri vescovi, ispirati dallo Spirito. Per Sessa, le tappe scelte da Mons. Piazza per la visita pastorale ne sono l’esempio. Questa vicenda personale mi fa sentire guardato dal Signore ed ancor più coinvolto nell’impegno alla preghiera, al quale il Santo Padre mi ha invitato”.

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