Sarà il 19 novembre la giornata di inizio di questa nuova attività, proposta dalla Caritas Alife-Caiazzo, in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Poveri. Si tratta dell’Orto sociale, un’idea che coniuga originalità e produttività, ma soprattutto esperienza educativa e formativa. Parliamo di un settore, quello agricolo, che in Italia vanta da qualche anno una esponenziale ripresa soprattutto grazie al lavoro di giovani che hanno colto nel ritorno alla campagna la strada per una nuova economia, tant’è che il nuovo volto dell’Italia – soprattutto all’estero – porta impresso il segno della terra, del sole, del buon cibo.
Al contempo è cresciuta nel Paese l’esperienza degli orti sociali, con il fine di custodire spazi verdi, coltivarli, creare legami e relazioni.
L’Orto sociale della Caritas è situato nel giardino dell’Episcopio in Piedimonte Matese e sarà curato dagli ospiti della mensa Panis Caritatis. Ad essi sarà fornita, oltre alla strumentazione necessaria, una vasta quantità di semi e sementi per la piantumazione e i requisiti teorici per poter lavorare. Il resto – come insegna la terra – viene dalle mani dell’uomo e dallo sguardo di Dio.
Il frutto del lavoro verrà in parte impiegato e trasformato per la mensa stessa, che avvia in questo modo un processo di autofornitura, e in altra parte sarà donato al neocontadino.
Al fine di preservare la qualità, la naturalezza e la spontaneità dei prodotti non è previsto l’utilizzo di concimi chimici poiché vi saranno numerose compostiere biologiche ad integrare il terreno. Un’iniziativa che riconosce il valore del lavoro, quello del creato, ma soprattutto si pone quale segno di vicinanza e attenzione nei confronti del prossimo.