Un volto noto all’intera comunità di Alvignano, e come lui, nota anche la Vespa celeste da cui non si separava mai.
Pasquale Perretta, 66 anni, è morto nella sua abitazione; non si sa con esattezza quando sia potuto accadere e le effettive cause. L’ipotesi di un malore improvviso è quella più accreditata. È stato il fratello ad insospettirsi, non avendo sue notizie da un paio di giorni e decidere di entrare in casa: lì ha trovato il corpo di Pasquale senza vita.
Un uomo già vittima della solitudine: qualche anno fa alcuni sconosciuti, facendo irruzione nella casa dove Pasquale aveva a lungo vissuto con la mamma, lo picchiarono, forse per sottrargli del denaro. Fu allora che l’uomo decise di trasferirsi in paese piuttosto che continuare a vivere a ridosso delle montagne che sovrastano Alvignano.
Aspetto sornione e trasognato, come di chi per gli altri “normale non è”; a volte deriso, tanto con affetto, tanto per il gusto di trovarlo indifeso; lui a bordo della Vespa celeste si difendeva e tirava dritto verso il suo mondo di pensieri che non conosciamo.
Dramma della solitudine che pesa sulle spalle di piccole comunità come le nostre dove occasionalmente accadono morti come queste, lì dove pur vivendo soli non si è estranei gli uni agli altri, non si passa inosservati. Oggi è come se quel mutuo controllo – scontato e garantito – avesse lasciato spazio alla corsa, alla distrazione, a ciò che è più importante, alla tv piuttosto che nella porta accanto, dove un uomo – come nel caso di Pasquale – vive e mangia da solo, ormai da anni.
E mentre dappertutto si fa autocritica, mentre ci si guarda allo specchio imponendosi di migliorare, la corsa prende a travolgere anche i piccoli centri. E un problema sociale come questo (perché la diffusa solitudine degli anziani lo è senza dubbio) si racconta anche con questa cronaca.
Oggi pomeriggio alle 15.00 nella chiesa di San Sebastiano ad Alvignano si celebreranno le esequie. La salma proseguirà per il cimitero di Caiazzo.
Tristezza solo questo sento.. Sono passati parecchi anni da quando dall’ultima volta che ci siamo salutati ma il ricordo indelebile della persona sempre disponibile ad aiutare i miei nonni non lo dimenticherò mai! Ciao Pascal!