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A scuola contro la violenza. Al Galilei una giornata di riflessione, presenti alunni da tutta Piedimonte Matese

Sport, psicologia, scienze umane: da sempre l'uomo rifiuta la violenza, da sempre la combatte. Educare all'integrazione e alla formazione di solide identità. Questo il messaggio che ha coinvolto studenti di diverse età

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La violenza non è uno sport. Questo lo slogan della manifestazione che si è tenuta sabato al Liceo “Galileo Galilei” per parlare di prevenzione, di aggregazione e integrazione.
Partecipazione estesa oltre il Liceo: non sono mancate rappresentanze di istituzioni vicine come gli alunni dell’Istituto De Franchis, quelli della scuola media “Giacomo Vitale” accompagnati dai docenti e una rappresentanza di liceali.
Al saluto di benvenuto da parte della dirigente del Galilei Bernarda De Girolamo, ha fatto seguito l’intervento del sindaco di Piedimonte Matese, Luigi Di Lorenzo il quale ha ribadito più volte quanto ci sia da fare in ambito sportivo, considerando che lo sport sia uno arma di prevenzione contro la violenza, ma anche uno strumento per coltivare e favorire integrazione sociale dai giovani.
L’intervento della De Girolamo ha guardato in maniera particolare al mondo scolastico: la scuola, infatti, promuove la prevenzione di violenza di genere e tutte le discriminazioni attraverso l’educazione, strumento infallibile e fondamentale nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire”. Il messaggio della Dirigente è stato chiaro: ogni docente deve aiutare e valorizzare gli alunni; la scuola fornisce supporto per sviluppare la propria identità in modo che si possa essere donne e uomini in modo libero e rispettoso degli altri.

Tra gli ospiti della giornata Fiorenzo Pesce Presidente italiano “Sport Nazionale” e Nicolino Zullo Presidente del Comitato Provinciale “Sport Nazionale”.
“Prima di avviare qualsiasi discorso vorrò con l’imperatore dare significato alle parole”. Citando Seneca, Pesce, ha voluto ricordare ai giovani presenti che la violenza si inserisce in un discorso più ampio di come è comunemente intesa e li ha incoraggiati a prendere esempio da figure che nel mondo si sono distinte per aver diffuso il verbo della “non violenza” come Nelson Mandela, Ghandi e oggi Papa Francesco.

Durante la manifestazione, alcuni allievi del maestro di Karate Nicolino Zullo, hanno dato dimostrazioni pratiche di difesa personale e a riguardo lo stesso istruttore  ha ricordato come in situazioni di violenza la scelta della vittima venga pianificata.

Tra gli interventi, quello di Amelia Izzo, Presidente dell’Università popolare del Matese e scrittrice del libro “Non toccare le farfalle”, che ha descritto il dolore come qualcosa che racconta una storia familiare, qualcosa di sottile fastidioso e ingombrante parlando di bambini che assistono alla violenza domestica.
Poi Giovanna Mirra, assessore alle politiche sociali del comune di Castello di Cisterna, che ha condiviso l’esperienza personale di pericolo e minaccia da parte di un uomo: A seguire Antonella Formicola, criminologa, parente della vittima Stefania Formicola uccisa dal marito nell’Ottobre del 2016.
ha concluso il ciclo di interventi lo psicologo Luca De Rose che con un discorso ben schematizzato ha elencato i tipi di violenza più diffusi, sottolineando che talvolta possono essere “intrecciati” tra di loro, e di come saperli affrontare da un punto di vista psicologico.
Un ringraziamento va alla preside De Girolamo che ha permesso la riuscita di tale evento perchè grazie a questi contributo cresce a matura la sensibilità delle giovani generazioni.

Articolo, foto e video a cura di
Marco Prencipe, Giammario Caso, Marianna Spinosa, Benedetta Venditti
Classe IIIBS, Liceo G. Galilei

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