“Qui si sfoglia il diario personale di ciascuno. Qui si registra e si annota la storia collettiva. Qui si legge la storia e la cultura della gente del nostro paese perciò stasera viene restituito a ciascuno di voi un patrimonio che vi appartiene…” Così il sindaco di Alvignano Angelo Marcucci in occasione della riapertura del Santuario dell’Addolorata, restituito alla comunità alvignanese dopo i recenti lavori di consolidamento e ristrutturazione.
Domenica pomeriggio, Mons. Valentino Di Cerbo e i sacerdoti don Stefano Pastore e don Pasquale Rubino hanno nuovamente celebrato nella chiesa principale del paese dopo un’interruzione durata circa 3 anni.
“Torna ad essere il luogo della bella notizia il Santuario”, così invece Mons. Di Cerbo per sottolineare il valore della chiesa-tempio di Dio in cui domina la tela raffigurante un’Annunciazione. “Torna ad essere spazio di tutti, della condivisione ma soprattutto della Parola…”. A questo il Pastore – come pure ha fatto il primo cittadino – ha aggiunto il ringraziamento a Gianfranco Sgueglia che ha curato i lavori edili e fatto sì che in tempi brevi dall’inizio dei lavori. Alvignano riavesse il suo Santuario.”
Il Santuario – ancora nelle parole di Marcucci – ritorna ai cittadini per una volontà decisa e ferma dell’Amministrazione comunale e per una disponibilità totale della Diocesi di Alife-Caiazzo nella persona del vescovo Mons. Valentino Di Cerbo e di tutto il clero, suore incluse che qui vivono e qui esplicano la loro missione”: parole che ben dicono lo spirito di questo luogo, da sempre sintesi di identità e di storie per la comunità nel suo insieme, oltre ogni appartenenza parrocchiale, oltre ogni segno distintivo civile.