Oggi, 13 dicembre, si festeggia Santa Lucia, una delle martiri più antiche del cristianesimo e più care alla devozione popolare, al punto che, sulla sua vita e sulla festa odierna sono fiorite una serie di storie, di usanze e di tradizioni, che vale la pena passare in rassegna.
Chi era Santa Lucia. Orfana di padre, Lucia era una giovane che viveva con tutta la sua famiglia nell’odierna Siracusa, in Sicilia. Sua madre Eutichia era malata di emorragie e la figlia decise di recarsi al sepolcro della martire S.Agata affinchè ne impetrasse la guarigione: secondo il racconto, Agata rispose a Lucia Perché chiedi a me quello che puoi ottenere tu per tua madre? Ritornata in città, Lucia ritrovò la madre perfettamente ristabilita: decise cosi di consacrarsi a Cristo, donando ai poveri ogni suo avere e rifiutando una proposta di matrimonio: denunciata come cristiana, non rinnegò la sua Fede anzi, dinanzi alla minaccia di essere esposta tra le prostitute affermò Il corpo si contamina solo se l’anima acconsente. Sottoposta ad una serie di supplizi, da cui usci indenne, secondo le fonti latine mori con un pugnale conficcato in gola. Il suo corpo, traslato a Costantinopoli nel 1040, fu deposto definitivamente a Venezia circa due secoli dopo: oggi riposa nella città lagunare, nella Chiesa dei Santi Geremia e Lucia sul Canal grande.
Il patronato sulla vista. Uno dei particolari che ci rendono Santa Lucia facilmente riconoscibile è il piatto con due occhi, che molto spesso le raffigurazioni della Santa portano tra le mani. E’ un uso che ritroviamo soprattutto a partire dal XIV-XV secolo, a cui fu presto accostato il patronato della vista: tuttavia, va detto che l’episodio secondo cui, tra i vari supplizi, Santa Lucia avrebbe avuto cavati gli occhi, è privo di fondamento, o meglio, l’origine del patronato della santa sulla vista andrebbe ricollegata piuttosto al nome della stesso di Lucia, che secondo l’etimologia, deriverebbe da Lux = luce.
La notte di Santa Lucia. Si dice in tale giornata Santa Lucia è il giorno più corto – oppure la notte più lunga – che ci sia. Anche la lingua napoletana rilancia un concetto simile, affermando che A Ssanta Lucia, a jurnata s’allonga ‘e nu passo e gallina: a Ssant’Aniello, ‘e ‘nu passo ‘e pucuriello (Nel giorno di Santa Lucia, la giornata si allunga di un poco, come un passo di gallina, mentre nel giorno di Sant’Aniello – 14 dicembre – la giornata si allunga un pochino di più, come un passo di pecorella). Tale adagio, legato al solstizio d’inverno, fino al XVI secolo aveva riscontro con la realtà, in quanto esso si verificava proprio tra il 12 ed il 13 dicembre. Da quando Papa Gregorio XIII modificò il calendario civile, abolendo le giornate tra il 4 ed il 15 ottobre del 1582, il solstizio slitta di qualche settimana: quest’anno in effetti cadrà il 21 dicembre.
Tradizioni. Malgrado alcuni detti e notizie su Santa Lucia siano confutati o da dimostrare, resta il fatto che la Santa sia protettrice degli oculisti, degli elettricisti e di quanti sono affetti da malattie degli occhi. Cosi come restano intorno alla martire una serie di usanze e consuetudini, in Italia ed all’estero: naturalmente, la Santa è Patrona della sua città natale, Siracusa, ma è anche compatrona di Venezia e Napoli, oltre che molto venerata a Bergamo e Roma; Verona le ha dedicato il suo storico mercatino di Natale e proprio nel Nord Italia c’è l’antica tradizione di scrivere una lettera alla Santa, ricevendone dei doni proprio in questa giornata (come accade in epoca moderna per Babbo Natale); in attesa dell’arrivo di Santa Lucia i bambini lasciano, la sera prima, del cibo per la martire e del fieno per l’asinello di cui si servirebbe per andare casa per casa.