Si terrà domani, 15 dicembre, presso la Biblioteca comunale di Caiazzo e l’Archivio Storico diocesano sempre in Caiazzo, una giornata di studi organizzata dall’Associazione San Bonaventura Onlus e patrocinata da AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ABEI (Associazione Biblioteche Ecclesiastiche Italiane) e IRISS CNR (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Innovazione nella fruizione: le nuove frontiere della digitalizzazione, questo il titolo dell’incontro, ha lo scopo di ipotizzare anche nuovi orientamenti nella collaborazione e progettazione nel settore dei beni culturali.
Innovazione nella fruizione: le nuove frontiere della digitalizzazione, questo il titolo dell’incontro, ha lo scopo di ipotizzare anche nuovi orientamenti nella collaborazione e progettazione nel settore dei beni culturali.
Tra gli ospiti che interverrano anche Carlo Caccavale, Presidente Associazione San Bonaventura Onlus; Maria Rosaria Califano, Presidente regionale AIB; Tommaso Sgueglia, sindaco di Caiazzo e mons. Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo.
L’evento che domani la città di Caiazzo ospiterà domani è il frutto della sinergia che si è venuta a creare tra l’Associazione Bonaventura e la Diocesi alifano-caiatina, in particolare con Biblioteca e Archivio, fortificata dal “profondo e affettuoso legame con il vescovo Valentino”, come sottolineato dal presidente Caccavale. Segno, questo, di una volontà di arricchirsi “di nuove esperienze e nuovi stimoli”. Se l’Associazione San Bonaventura, che “nasce ufficialmente nel 2014”, è riuscita a crescere negli anni, è soprattutto “grazie al bagaglio di esperienza maturato dal personale della biblioteca e dallo staff che nel tempo si è costituito intorno al direttore, Luigi Arrigo”. Così, è diventato sempre più significativo il contributo dell’Associazione alla “valorizzazione dei beni culturali della nostra regione”.
La Biblioteca “Fra’ Landolfo Caracciolo”, nel Complesso monumentale San Lorenzo Maggiore di Napoli, è sede dell’Associazione Bonaventura e suo quartier generale, perché è qui che le idee vengono messe in circolo, pensando a progetti e iniziative culturali da realizzare e ai contesti socio-culturali della Campania in cui le idee diventano realtà.
I membri dell’Associazione San Bonaventura possono contare su una vasta gamma di “figure professionali che hanno messo a disposizione della mission dell’Associazione il proprio contributo in maniera versatile e fantasiosa, soprattutto con il lavoro nel campo dell’innovazione tecnologica e della sperimentazione di installazioni multimediali e applicazioni informatiche”. Sul processo di digitalizzazione che ha interessato anche il mondo delle bilbioteche si focalizza l’impegno dell’Associazione, che si sostanzia in incontri e seminari e conferenze, quali ad esempio il “Processo al digitale” o il ciclo di conferenze dal titolo “Risorse e strategie per eccellenze in biblioteche, archivi e musei”, ma soprattutto sperimentando un vero e proprio protocollo di lavoro per la rinascita delle biblioteca, che diversi altri soggetti stanno già emulando, si propone come laboratorio aperto”.
I membri dell’Associazione San Bonaventura possono contare su una vasta gamma di “figure professionali che hanno messo a disposizione della mission dell’Associazione il proprio contributo in maniera versatile e fantasiosa, soprattutto con il lavoro nel campo dell’innovazione tecnologica e della sperimentazione di installazioni multimediali e applicazioni informatiche”. Sul processo di digitalizzazione che ha interessato anche il mondo delle bilbioteche si focalizza l’impegno dell’Associazione, che si sostanzia in incontri e seminari e conferenze, quali ad esempio il “Processo al digitale” o il ciclo di conferenze dal titolo “Risorse e strategie per eccellenze in biblioteche, archivi e musei”, ma soprattutto sperimentando un vero e proprio protocollo di lavoro per la rinascita delle biblioteca, che diversi altri soggetti stanno già emulando, si propone come laboratorio aperto”.
La tappa caiatina rappresenta un’ulteriore opportunità per chi fruisce dei beni culturali, ma anche per chi lavora con esso, per porsi delle domande, per certi aspetti anche provocatorie:
Davvero occorrono ancora delle biblioteche, degli archivi e dei musei nell’epoca di internet, della digitalizzazione e della riproduzione fotografica dei beni culturali in alta risoluzione?
Questi istituti di conservazione meritano l’impiego di investimenti privati e pubblici affinché raggiungano quell’eccellenza di servizio al pubblico che dia una risposta pienamente soddisfacente a chi lo fruisce?
Quali sono le vie da percorrere per raggiungere l’eccellenza? Quali le risposte che si devono dare? In che ambito gli addetti ai lavori si devono impegnare?
Questi istituti di conservazione meritano l’impiego di investimenti privati e pubblici affinché raggiungano quell’eccellenza di servizio al pubblico che dia una risposta pienamente soddisfacente a chi lo fruisce?
Quali sono le vie da percorrere per raggiungere l’eccellenza? Quali le risposte che si devono dare? In che ambito gli addetti ai lavori si devono impegnare?