Un importante pezzo della storia e della tradizione locali è stato riconsegnato alla comunità di Maiorano di Monte. Ieri, 19 dicembre, il vescovo Valentino di Cerbo ha ufficialmente riaperto al culto la chiesa intitolata a San Giovanni Battista.
Nonostante il freddo pungente, gli abitanti della piccola frazione appartenente al comune di Dragoni non sono mancati all’appuntamento atteso, partecipando con entusiasmo ed emozione alla cerimonia religiosa, presieduta dal Pastore, affiancato dai sacerdoti don Vittorio Marra, don Alfonso Caso, don Antonio Di Lorenzo, don Armando Visone, don Vincenzo Santarcangelo e don Antonio Sasso. La Santa Messa ha suggellato la riapertura della chiesetta in seguito ai lavori di restauro, finanziati in parte con fondi 8xMille e in parte dalla Diocesi di Alife-Caiazzo.
“Restaurare una chiesa significa riappropriarsi della logica del noi“: è così che mons. Di Cerbo si è rivolto ai parrocchiani presenti ieri sera, soffermandosi sul valore coesivo che una chiesa riveste soprattutto per una comunità composta da poche anime, come quella di Maiorano di Monte. “È una bella coincidenza che proprio oggi, in occasione della riapertura della vostra chiesa, il Vangelo ci parli di Giovanni Battista, santo che voi venerate tanto. Ma soprattutto la gioia provata da Zaccaria e la moglie Elisabetta all’annuncio della nascita di un figlio, nonostante la sterilità di Elisabetta e l’età avanzata di entrambi, è quella luce di speranza che solo il cristiano può comprendere, condividendola con altri”. Essere comunità vuol dire essere “casa e chiesa”, ossia vivere in uno spirito di fraternità. “A cosa servono tanti edifici se poi in una realtà umana e sociale a prevalere sono i conflitti e i rancori?”. Richiamandosi alle parole di ringraziamento, pronunciate a inizio cerimonia dal sindaco di Dragoni Silvio Lavornia, il Vescovo ribadisce quanto sia fondamentale abbandonare ostilità e atteggiamenti di prevaricazione, che sono del tutto sterili se si orienta il proprio cuore verso l’amore e la carità, come suggerisce il Signore.
Per gli abitanti di Maiorano tornare ad usufruire della propria chiesa parrocchiale significa poter vivere una “rinascita”, nel senso letterale del termine, ma che tuttavia non sarebbe stata possibile senza l’apporto di ogni singola persona. Sì, perché ognuno in paese nel suo piccolo ha contribuito affinché la chiesa di San Giovanni Battista tornasse al suo splendore antico. La partecipazione, resa possibile grazie alla guida del parroco don Vittorio, richiama l’attenzione e la responsabilità di ogni singolo membro da investire in nuove proposte e iniziative, come sottolineato anche nel messaggio trasmesso dal Consiglio pastorale. Il recupero dell’oratorio, il percorso di Catecumenato crismale e la nuova sede presidenziale sono soltanto i primi segni di una volontà di “fare insieme” sempre più convinta.
Foto pagina Facebook Silvio Lavornia